L’intervento di Passione Tropea al Consiglio comunale di oggi

Interpellanza ex art. 18 Regolamento Comunale

Adolfo Repice durante il suo intervento
Egr. Sig. Sindaco,
con decreto n. 2 del di 11.8.2011 è stato sospeso il decreto sindacale n. 21 del 20.7.2011, confermando di fatto nelle rispettive funzioni i rappresentanti (membri del CDA e revisori dei conti) del Comune di Tropea nella rediviva Società Porto di Tropea.

Si legge nel citato decreto che non meglio specificate “ragioni di opportunità” consigliano la presenza dei rappresentanti comunali in seno alla Società Porto di Tropea in attesa della Sentenza del TAR prevista per il mese di ottobre.

Le chiediamo di voler, in seno al consiglio comunale del 18 p.v., spiegare cosa debba intendersi per dette ragioni di opportunità, specie laddove si consideri che la presenza dei rappresentanti del comune parrebbe doversi protrarre fino alla decisione che il TAR dovrebbe adottare nel giudizio istaurato dalla Società Porto di Tropea contro il Comune di Tropea, al fine di far dichiarare l’annullamento delle decisioni (delibera consiliare n. 42 del 29.9.2010, atti di giunta e determinazioni degli Uffici competenti) assunte dal Comune di Tropea e che risultano ad oggi vigenti.

Si deve, infatti, considerare che gli atti amministrativi, fra cui la decisione di chiedere la messa in liquidazione della Società Porto di Tropea o la dismissione delle quote sociali possedute dal Comune di Tropea, sono ad oggi efficaci e rappresentano la volontà del Comune di Tropea che lei, in assenza di determinazioni di senso contrario da parte della sua maggioranza (e di cui deve assumersi la responsabilità), è tenuto a rispettare.

E’ opportuno rendere pubblico se il mandato conferito ai rappresentanti del Comune di Tropea nel CDA della società Porto di Tropea sia limitato quindi all’unica attività possibile e non contraria all’interesse comunale, e cioè chiedere immediatamente la messa in liquidazione della Società Porto di Tropea o la cessione delle quote sociali in possesso del Comune di Tropea (la cui dismissione è obbligata dalla legge entro la fine dell’anno).

Se così non fosse, non solo saremmo innanzi ad un atto contrario all’interesse pubblico ed alla volontà dell’ente che lei rappresenta, ma non si potrebbe non denunciare un danno all’erario, in quanto il suo decreto legittima il mantenimento in vita dei costi legati alle indennità spettanti ai rappresentanti comunali in seno alla Società Porto di Tropea, senza che i predetti possano validamente rappresentare l’interesse del Comune di Tropea. Gli unici soggetti che sarebbero favoriti sono da individuarsi nei rappresentanti del Comune in seno alla società Porto di Tropea che godrebbero, loro malgrado, di ingiustificati emolumenti in danno delle tasche dei cittadini tropeani.

E’ doveroso nei confronti della cittadinanza che lei non si nasconda dietro ignote “ragioni di opportunità”. Non si può, infatti, celare ai tropeani che l’unico scopo che mantiene in vita la società Porto di Tropea è quello di insistere in un’azione giudiziaria contro il Comune di Tropea per defraudare la collettività di un bene che fa ormai parte del suo patrimonio.

Sig. Sindaco, deve avere il coraggio di chiarire questo enorme conflitto di interesse che la vede apparentemente legato agli interessi di una società privata che sono allo stato palesemente in contrasto con quelli del Comune di Tropea. E’ necessario offrire alla cittadinanza informazioni precise circa gli intendimenti della sua maggioranza in merito alla decisioni da assumere circa la gestione del Porto di Tropea.

Risulta, peraltro, che abbia richiesto – con ulteriore aggravio di costi che l’Ente deve subire – un parere o una consulenza tecnica in merito alla procedura di internalizzazione della gestione del Porto di Tropea. Ciò nonostante il TAR Calabria ed il Consiglio di Stato si siano pronunciati, seppure in via cautelare, favorevolmente alle scelte dell’amministrazione comunale. E’ doveroso che specifichi il contenuto della richiesta avanzata, specie laddove si consideri che il Comune di Tropea aveva già incaricato un professionista, il Dott. Nardi, per riferire in merito alla gestione del Porto da parte della Società Porto di Tropea e che detto atto era a vostra conoscenza e in vostro possesso. A tacer del fatto che il Comune di Tropea resiste, con il patrocinio dell’avv. Aldo Assisi e dell’avv. Morcavallo, nel giudizio promosso dalla Società Porto di Tropea avverso le determinazioni adottate dall’ente che lei rappresenta. Spieghi ai contribuenti qual è la necessità di rivolgersi ad altri professionisti, quando si potrebbe giovare del parere tecnico di illustri professionisti che vengono già remunerati dall’Ente.

Non deve sottacersi neanche che dopo l’insediamento della sua amministrazione, secondo quanto riferito da alcuni diportisti, si sono stranamente verificati disservizi, in particolare circa la fornitura di energia elettrica, che mai risultano essersi verificati dall’aprile di questo anno. Non risulta, infatti, nessuna nota critica da parte di utenti rivolta all’amministrazione comunale fin quando gli interpellanti hanno amministrato il Comune di Tropea. La tempistica con la quale si sono verificati detti inconvenienti deve essere chiarita. Le chiediamo, affinchè queste segnalazioni che ci sono state rassegnate possano essere qualificate come false voci correnti nel pubblico, di rendere noto se al Comune di Tropea sono pervenute delle segnalazioni in merito all’esistenza di disservizi al Porto di Tropea.

Egr. Sindaco in conclusione – e senza trincerarsi nelle mezze parole fino ad ora riferite – ci dica se sta dalla parte della istituzione che rappresenta o con la Società Porto di Tropea.

Le chiediamo, pertanto, di voler rispondere alla predetta interpellanza alla assise del Consiglio Comunale già fissata per il 18 p.v., specificando:
1) Cosa debba intendersi per ragioni di opportunità che consigliano la sospensione della delibera di revoca dei rappresentanti comunali in seno alla Società Porto di Tropea;
2) Quale attività deve essere demandata ai predetti rappresentanti del Comune di Tropea, diversa dalla richiesta di messa in liquidazione della Società Porto di Tropea o dalla dismissione delle quote della citata società in possesso del Comune di Tropea, atteso che risulta vigente ed efficace la delibera consiliare n. 42 del 29.9.2010 e gli atti conseguenti alla stessa;
3) Se il Comune di Tropea intende continuare a resistere nel giudizio promosso innanzi al TAR di Catanzaro dalla Società Porto di Tropea;
4) Se siano eventualmente esistenti interessi che legano lei, sig. Sindaco, o qualche componente della sua maggioranza, alla Società Porto di Tropea, attese le condotte mantenute in passato, nonché la mancata stipula di alcuna convenzione tra l’ente e la società suddetta e le entrate risibili per il comune . L’istanza di chiarezza è nell’interesse dell’ente, nonché nell’interesse della maggioranza e dell’opposizione;
5) Le ragioni per cui è stato richiesto un parere/consulenza in merito alla procedura di internalizzazione della gestione del Porto di Tropea, avendo il Comune già propri difensori impegnati nel giudizio promosso contro l’Ente da parte della Società Porto di Tropea, ed essendo noto il contenuto della consulenza tecnica già redatta dal Dott. Nardi. Ovvero vorrà chiarire se il parere riguarda la legittimità della delibera c.c. n.42/2010, in contrasto con le valutazioni sommarie sia del Tar che del Consiglio di Stato. Ovvero ancora di voler chiarire quale sia l’indirizzo dell’attuale maggioranza, in senso politico, e quindi di competenza del Consiglio Comunale, in ordine al riaffidamento della gestione alla Società Porto di Tropea;
6) Quale è, quindi, il contenuto dei quesiti posti nella richiesta di consulenza in merito alla procedura di internalizzazione della gestione del Porto di Tropea da parte della amministrazione Comunale di Tropea;
7) Se il Comune di Tropea ha ricevuto, nel corrente mese di agosto, segnalazioni o note critiche circa disservizi presenti nella gestione dei servizi del Porto di Tropea;
8) Se intende restituire alla Società Porto di Tropea la gestione del Porto di Tropea, privando la città della più grande infrastruttura insistente sul territorio, fonte di occupazione e reddito per la collettività e dunque con evidente danno economico per il comune e con violazione della normativa nazionale e comunitaria, che stabilisce il ricorso al pubblico appalto. Gli interpellanti precisano e contestano di conseguenza che ogni impegno e onere assunto dall’organo esecutivo o dal sindaco che si pone in contrasto con la delibera c.c. n. 42/2010 e con i precedenti atti di spesa generali è da considerarsi ad esclusivo carico personale di ogni promotore, non sanabile da successivi atti del Consiglio Comunale;

Cordialità.

Adolfo Repice, Giuseppe Rodolico, Libero Padula, Antonino Valeri, Francesco Arena
Gruppo consiliare Passione Tropea

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Comunicato Stampa
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