60 i deputati Cinque Stelle firmatari
Un quadro inquietante, quello tracciato la giovane Parlamentare Dalila Nesci
deputata Movimento Cinque Stelle
La copiosa interrogazione denuncia tassi da usura, abusi, variazioni unilaterali dei contratti e perfino software contabili che risulterebbero alterati, stando a denunce penali in corso.
L’atto è, insomma, un dossier capillare sulle banche. Parte dalle gravi vicende di Antonveneta, poi la truffa dei Parioli e la scalata di Bnl da parte di Unipol, «con il problema – riferisce l’autrice Nesci – che il controllore Banca d’Italia è proprietà delle fondazioni delle banche controllate». Per la deputata Cinque Stelle «è un evidente assurdo, sicché il sistema è tecnicamente deviato dall’origine».
La parlamentare pone la questione della Banca d’Italia e precisa che «da qui si può in concreto avviare un dibattito politico per modificare il sistema di vigilanza del risparmio privato e per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui crimini bancari, che purtroppo sono tanti e pesano in maniera determinante, nel complesso diversi miliardi di euro, sulle economie e sulle vite degli italiani».
Nell’interrogazione, Nesci affronta anche il caso dell’imprenditore calabrese Nino De Masi, vittima di usura da parte di alcune banche, «senza che lo Stato – commenta la parlamentare – sia intervenuto con controlli efficaci e garanzie effettive a tutela dell’impresa, che non ha ancora ricevuto il mutuo antiusura, in spregio alle leggi e alle pronunce della magistratura».
Al presidente del Consiglio, al ministro delle Finanze e al ministro della Giustizia, Nesci chiede risposte anche sul costo del denaro, «il più alto in Europa è in Calabria», e sulle prassi spregiudicate nel credito bancario. Per Nesci, «il Movimento Cinque Stelle agisce per difendere il risparmio e il lavoro, puntando alla concretezza e compiendo azioni che finora pochi altri hanno avuto il coraggio di compiere».