Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Lingua che ama il pettegolezzo
– Un argomento sempre di attualità e al quale noi tutti diamo attenzione, soprattutto in regime di comunicazioni attraverso i social media.
– In effetti tutti siamo convinti che le parole dette senza pensare, riferite per sentito dire, ascoltate da persone che non mostrano segni di affidabilità possono causare un po’ di disordine e tanti dispiaceri.
– Con i social media (facebook, whatsapp ecc…) le parole creano addirittura situazioni di pericolo, perché si innesca una reazione che molte volte non si ferma alle parole, ma passa alle mani e non di rado alle armi e nelle aule dei tribunali.
– Un tempo si praticava da tutti un po’ di ascetica, intesa qui come movimento spirituale teso ad impegnarsi e a migliorarsi come persone e cristiani. Nelle scuole si insegnava l’educazione civica, il galateo veniva ripetuto con garbo e senza finzioni. Oggi, col fai-da-te anche in campo relazionale, si rischia di non rispettare quei valori che rendevano “brava” una persona: rispetto dell’altro, non fare critiche del tutto gratuite, non alimentare il gossip (pettegolezzo) solo per passatempo. E il livello morale scade sempre di più e non siamo per nulla felici. – Forse dalla piccola storia di oggi riusciamo a imparare qualcosa.
I tre setacci.
♦ Una volta un ragazzo andò da suo padre e iniziò a parlare male di suo fratello.
Il padre lo interruppe e gli chiese: “Hai passato quello di cui stai parlando sui tre setacci?”
– “Tre setacci? Cosa sono? – chiese il ragazzo.
♦ Il padre spiegò: “Prima di parlare male di qualcuno, devi portare quello che dici sui setacci. Il primo è la verità. Intendi dire che è vero quello che hai detto?
Il figlio rispose:” Beh … l’ho sentito dire
– Ok, allora non ha superato il primo setaccio. Se lo facesse, ci sarebbe il secondo setaccio, che è quello della gentilezza.
♦ Se quello che dici è buono, porta qualche beneficio a tuo fratello. Ti aiuterà a crescere come persona e nella tua reputazione?
– Non ci ho pensato, disse il ragazzo.
♦ – E il terzo setaccio è quello della necessità. È necessario per il bene comune questo commento negativo su tuo fratello? per il bene di tutti? Il mondo può migliorare?
♥ Il ragazzo rispose: “Padre, per dirti la verità, quello che stavo per dirti non passa attraverso nessuno di questi tre setacci”.
♥ ♥ Se qualcosa di negativo, che vogliamo dire di qualcuno, non passa da questi setacci, è gossip, è pettegolezzo.
Allora il nostro mondo ne resterà una volta avvelenato.
(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).
Dalla Bibbia
“La lingua nessuno tra gli uomini è capace di domarla: è un male che non si riposa, pieno di veleno mortale.
Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a immagine di Dio.
♥ Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. (Giacomo 3,8-9)
♥ Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo. (Giacomo 1, 27-29)
♥ L’ apostolo San Giacomo nella sua bella lettera ce l’ha con la lingua. Ritiene che essa sia un elemento utile, ma pericoloso, che molti peccati si facciano con la lingua e che proprio il parlare sia un problema decisivo nelle nostre comunità.
– È difficile parlare bene, è difficile parlarsi bene. È necessario però che la parola sia buona e sia costruttiva; è necessario imparare a frenare la lingua e a usarla per dire cose buone.
♥ La soluzione non è stare zitti (stare zitti può diventare pigrizia), ma impegnarsi, per quanto è possibile, a portare il proprio contributo di bene.