Esperienze parallele nella Sala delle Conferenze del Museo Diocesano di Tropea
Settantesimo anniversario del voto alle donne e dell’elezione di Lydia Toraldo Serra, primo sindaco donna di Tropea
Nella Sala delle Conferenze del Museo Diocesano di Tropea, sabato 24 settembre 2016 alle ore 16:30
Il 1946 è un anno importante per quanto riguarda il diritto di voto alle donne: per la prima volta in Italia le donne maggiorenni potevano votare ed essere elette.
Il primo tangibile passo delle donne nell’attività politica del paese, dopo l’esperienza della Resistenza, si registra in occasione delle prime elezioni amministrative postbelliche del 10 marzo 1946: le rappresentanti femminili con almeno 25 anni di età potevano essere elette.
E divennero così sindaco per la prima volta in Italia Alda Arisi, a Borgo Satollo, in provincia di Brescia; Ninetta Bartoli a Borutta, in provincia di Sassari; Elsa Damiani Prampolini, a Spello, in provincia di Perugia; Ottavia Fontana a Veronella, in provincia di Verona; Anna Montiroli Coccia, a Roccantica, in provincia di Rieti; Ada Natali, a Massa Fermana, in provincia di Fermo; Margherita Sanna a Orune, in provincia di Nuoro; Lydia Toraldo Serra a Tropea, in provincia di Vibo Valentia; Elena Tosetti a Fanano, in provincia di Modena; Caterina Tufarelli Palumbo Pisani, a San Sosti, in provincia di Cosenza.
Da qui l’esigenza di organizzare un convegno di studi incentrato sulla figura di Lydia Toraldo Serra che prevede la partecipazione di numerosi e qualificati relatori: Tiziana Noce dell’Università della Calabria; Liliana Gazzetta della Società Italiana delle Storiche; Roberta Fossati dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, Lucia Montesanti dell’Università della Calabria, Francesca Veltri dell’Università della Calabria, Francesco Campennì dell’Università
della Calabria, Luigi M. Lombardi Satriani dell’Università di Roma “La Sapienza”.
Organizzato dal Centro Studi Galluppiani di Tropea, dall’Istituto di Istruzione Superiore della stessa città e dal Comitato di Vibo Valentia dell’Istituto Italiano per la Storia del Risorgimento, il convegno è patrocinato dalla Camera dei Deputati, dalla Regione Calabria e dal Comune di Tropea, e rientra tra le iniziative ufficiali per la celebrazione del Settantesimo anniversario della Repubblica, promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Lydia Toraldo Serra Il 13 febbraio 2016, su iniziativa della Fidapa di Tropea di concerto con le associazioni cittadine, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di Tropea, si è tenuta la cerimonia per l’intitolazione di una piazza, già Largo San Michele, alla memoria di Lydia Toraldo Serra.
Il 14 luglio 2016, la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha inaugurato la “Sala delle Donne” di Palazzo Montecitorio. Uno spazio dedicato alle donne della Repubblica, amministratrici e politiche, che si sono distinte a partire dalla fase costituente della Repubblica e che hanno contribuito alla storia delle istituzioni italiane.
Tra le immagini raffiguranti le prime dieci donne elette nel corso delle elezioni amministrative del ’46, nell’immediato dopoguerra, c’è anche il volto di Lydia Toraldo Serra, sindaco di Tropea dal 1946 al 1960.
Profilo biografico. Nacque a Cosenza il 1° agosto del 1906 da Nicola Serra e Maria dei Baroni La Costa. Il padre, esponente di spicco del liberalismo calabrese e illustre penalista, fu deputato nella XXIV e nella XXVI legislatura e ricoprì la carica di Sottosegretario di Stato alla Marina Mercantile nel Governo Facta dal marzo all’agosto del 1922. Da lui la figlia ereditò l’amore per la pratica forense e la passione politica.
Nel 1929, a 23 anni, conseguì, prima donna calabrese, la laurea in Giurisprudenza, discutendo con l’illustre costituzionalista Vittorio Emanuele Orlando una tesi su La concessione del voto alle donne.
Sul ruolo della donna nella società intervenne più volte anche in seguito; va ricordata in particolare una sua conferenza tenuta al C.I.F. di Tropea nel 1945 sul tema Il compito della donna nel momento attuale.
Nel 1933 si unì in matrimonio con il Marchese Ingegner Pasquale Toraldo e da questa unione nacquero quattro figli. Trasferitasi a Tropea, amò sempre come sua la città e da essa – soprattutto dai ceti meno abbienti – fu tanto riamata da essere comunemente chiamata e ricordata come «’a mammicea nostra».
Nell’aprile del 1946, dopo le prime elezioni amministrative tenutesi in un’Italia uscita distrutta dalla guerra e in cui per la prima volta le donne furono chiamate a votare, fu eletta Sindaco di Tropea, carica che mantenne per oltre 15 anni, fino al 1960. Riteneva sua unica fonte di legittimazione il rapporto diretto, franco e leale con il popolo di Tropea e non l’appartenenza agli apparati dei partiti politici, che la avversarono tenacemente e con ogni mezzo e contro i quali lei ingaggiò memorabili battaglie.
La prima emergenza che, appena eletta, volle affrontare e risolvere fu la carenza di generi alimentari che affamava la popolazione di Tropea; attraverso una vasta rete di relazioni – familiari e politiche – estesa nelle diverse province calabresi e da lei sollecitata con faticosi, lunghi viaggi personali, ottenne forniture di grano e di riso, che venivano poi distribuite direttamente alla popolazione affamata.
Ai bisogni del popolo provvide anche facendo costruire le prime case popolari.
Durante tutto il periodo in cui fu a capo dell’Amministrazione Comunale di Tropea promosse, in collaborazione con la Chiesa locale e con altre istituzioni, molte attività di assistenza e di beneficenza a favore dei poveri e dei bisognosi e, in particolare, dei bambini.
Sapeva, però, che ciò non bastava: occorreva elevare il livello di istruzione attraverso la scuola e le iniziative culturali. Promosse molte attività tese alla valorizzazione delle tradizioni tropeane; all’inizio del suo mandato si tennero a Tropea il I Congresso di Studi Galluppiani (1946) e un convegno sui fratelli Vianeo, celebri pionieri della rinoplastica (1947). Tra le altre numerose iniziative culturali vanno ricordati i concerti da lei voluti a Tropea: in particolare quello del 1954 tenuto al Cinema Eliseo dal soprano Rosa La Rosa Uccello.
In quell’occasione si tenne anche la prima elezione, al cinema Romano, di Miss Tropea.
Anche lo sport fu oggetto del suo interessamento, con iniziative tese all’acquisizione al patrimonio comunale del campo sportivo e alla sua ristrutturazione.
Già nel novembre del 1946 progettava la costruzione di un nuovo edificio per la Scuola Elementare. Nel 1948 istituì a Tropea la prima Scuola Media e una sezione staccata del Liceo Classico “Morelli” di Vibo Valentia che, nell’anno scolastico 1953-54, ottenne l’autonomia. Negli stessi anni pensava anche all’istituzione di una Scuola Tecnica e a corsi serali. Prima di allora Tropea aveva soltanto la scuola elementare e l’istruzione superiore era riservata alle classi più elevate, che potevano frequentare le scuole private. Nel febbraio del1960, in occasione della visita a Catanzaro del Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Medici, chiese per Tropea l’istituzione di una Scuola Professionale e Artigiana. Il 12 ottobre di quell’anno giunse a Tropea la comunicazione relativa all’istituzione della Scuola di avviamento Professionale Industriale maschile e Femminile.
Ai primi anni del suo mandato risalgono la creazione di una sede locale dell’ONMI (Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’Infanzia), la costruzione del nuovo edificio destinato a ospitare le Poste e i Telegrafi, di un nuovo edificio scolastico e la ristrutturazione e il potenziamento dell’Ospedale Civile, che veniva dotato di una moderna sala operatoria. Altri interventi nel settore delle opere pubbliche furono il rifacimento della pavimentazione e l’illuminazione delle vie della città, la sistemazione delle scale che portavano alla marina, il potenziamento dell’acquedotto comunale e la sistemazione delle fogne.
Tale opera appare tanto più apprezzabile e meritoria se si tiene conto del fatto che nell’Italia uscita distrutta dal disastro della guerra e in particolare a Tropea molte famiglie vivevano in bassi, senza aria né luce, nella più grande promiscuità, in condizioni igieniche molto precarie e la tubercolosi era molto diffusa, nonostante la salubrità del clima.
In seguito all’alluvione del 1954, l’Amministrazione guidata da Lydia Toraldo Serra provvide alla concessione gratuita allo Stato dei suoli destinati alla costruzione di case per gli alluvionati e realizzò la bonifica dei torrenti La Grazia e Lumia, con costruzione di opere di sostegno e di briglie di trattenuta e di consolidamento.
La gran parte dei lavori pubblici fu realizzata attraverso i cantieri di lavoro, che offrivano anche una soluzione all’endemico problema della crisi occupazionale.
Anche a questo fine furono costruiti gli archi per il consolidamento e il sostegno della rupe.
Precorrendo i tempi, Lydia Toraldo Serra comprese la vitale importanza del turismo per Tropea, che non aveva un vasto territorio né altre risorse.
Realizzò, nella seconda metà degli anni Cinquanta, il primo stabilimento balneare moderno, appoggiandolo allo scoglio di San Leonardo, di proprietà della sua famiglia, e nuocendo, in tal modo, ai suoi privati interessi. Fu anche realizzata, fra la rupe e lo scoglio, una pineta con al centro una strada che collegava la preesistente discesa da Tropea con il lido stesso e che proseguiva lungo la rupe fino all’Isola. Progettava anche la costruzione di un ascensore che collegasse la città e il lido del mare. Allo scopo di favorire il turismo l’Amministrazione Toraldo Serra provvide anche a rendere nuovamente agibile il porto, che, a causa dei gravi errori della progettazione iniziale, si era insabbiato quasi subito dopo la costruzione, nella seconda metà degli anni Venti. Tra il 1952 e il 1956 fu risistemato il molo e furono ripetutamente effettuate opere di dragaggio. Il Sindaco aveva anche in animo di far erigere, all’ingresso del porto, una statua della Madonna, affidando all’artista Giuseppe Rito (1907-1963) il compito di predisporne dei bozzetti.
A guidare Lydia Toraldo Serra in tutta la sua azione amministrativa era infatti l’ispirazione cristiana della sua formazione politica e culturale, alla quale mai venne meno, neanche in occasione dei non rari episodi di contrasto con la Chiesa locale. L’opera di risistemazione del porto e di dragaggio dei fondali era anche diretta a sostenere l’attività dei numerosi pescatori di Tropea, per i quali l’Amministrazione provvide anche alla copertura e alla ristrutturazione della pescheria in via Indipendenza.
Nel 1964 abbandonò la politica attiva per dedicarsi alla famiglia e a un’altra sua grande passione, la pittura. Esercitò anche l’attività di giornalista. Nel 1972 ricevette la nomina a Cavaliere al merito della Repubblica. Morì a Tropea il 13 luglio del 1980.