D’Agostino replica a Macrì
“Con la speranza che questa città possa uscire da una logica di lotte personali nelle quali è naufragata da circa vent’anni”
S’impone, mio malgrado, una replica alle farneticanti considerazioni di Macrì. Non tanto per rassicurarlo sul fatto che io – a differenza di lui – non intendo la politica come mestiere, quanto per aiutarlo a recuperare la lucidità perduta con la sconfitta elettorale. Comprendo che – qualificandomi come “Presidente di risulta” – imputi alle mie rinunce personali la sua sconfitta elettorale. Non può però incolparmi di aver, pur di giungere alla vittoria elettorale, preferito portare in contributo alla lista Tropea Futura ben sei candidati in quota PD, sacrificando la candidatura Sindaco propostami dal partito, le preferenze che avrei potuto raccogliere grazie a qualche amico che ha accettato, in seguito a mia richiesta, di offrire la sua candidatura alla causa comune. Io son fatto così, mi impegno in politica con la speranza che questa città possa uscire da una logica di lotte personali nelle quali è naufragata da circa vent’anni. Per tale motivo non intendo polemizzare oltre con il Macrì, il quale non avrà letto con la dovuta attenzione il mio articolo; gli è, infatti, certamente sfuggito che lo stesso terminava con un “siamo lieti di poter collaborare con lui nell’interesse della nostra comunità”.
Macrì, inoltre, non ha chiarito quanto mi permettevo di rilevare: se per sua stessa ammissione ha contribuito alla vittoria dell’amministrazione Vallone, se si è prestato a fornire consigli professionali (o meno) all’ex maggioranza, perché non ha dispensato alla Giunta Vallone quella “soluzione tempestiva, non differibile a interventi aleatori” che richiede in pompa maglia alla Giunta Rodolico, trascorsi tre mesi dell’insediamento della stessa?
Il capogruppo di minoranza conferma solo il suo noto irrefrenabile interesse verso le vertenze giudiziarie del Comune, sulle quali è preferibile sorvolare in ossequio al mio totale disinteresse verso ogni forma di polemica. Non posso, però, esimermi dal rilevare che tale deformazione professionale gli ha impedito di leggere, o di comprendere, che la proposta avanzata dal Vice-Sindaco Tropeano era di “apprestare quelle soluzioni che possano eliminare o mitigare i disagi che la cittadinanza abitante in zona patisce da troppo tempo”. Ciò per significare che nell’immediato, per come programmato, si deve agire su quelli che sono le emergenze imminenti della disfunzione del depuratore Argani, e cioè il cattivo odore che si avverte nelle ore serali in zone adiacenti all’impianto, che – è bene precisarlo – garantisce una corretta depurazione. A conferma di quanto appena sostenuto, specificavo che “interventi di maggiore rilievo … potranno seguire alla realizzazione” del progetto pubblico privato bandito dalla provincia.
Chi ha un minimo di onestà intellettuale comprenderà se il confuso sono io o Macrì.
Consiglio, quindi, al leader dell’opposizione maggiore riflessione, diversamente si dovrebbe pensare ad una sua seria difficoltà nella lettura. Per questa volta, facendo fede alla promessa di cessare polemiche inconsistenti, rimandiamo il consigliere agli esami di riparazione di fine agosto. Un’altra bocciatura, dopo quella degli elettori, sarebbe per lui insopportabile.
Segretario PD Tropea
Sandro D’Agostino