Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Liberati ancora bambini soldato.
Un incubo che continua a spezzarsi. In Nigeria 900 bambini soldato sono stati lasciati liberi dalla CJTF, la milizia civile nata per contrastare i jihadisti della Nigeria nordorientale e per proteggere le comunità dagli attacchi.
– I bambini soldato erano stati reclutati nel nordest del paese africano per combattere il gruppo terrorista Boko Haram. E così fino ad oggi, il totale dei bambini liberati è salito a 1.700. – Da quando nel 2017 la CJTF ha firmato un accordo per la loro liberazione, dopo un anno di negoziati con l’Onu.
– I bambini sono stati rilasciati durante una cerimonia nella città nord-orientale di Maiduguri: avevano un’età compresa tra i 13 e i 19 anni e combattevano dal 2017.
– «Non possiamo rinunciare a batterci per i bambini, finché saranno coinvolti in combattimenti. Continueremo finché non rimarrà nessun bambino tra le fila di gruppi armati in Nigeria» (Mohamed Fall, rappresentante dell’Unicef in Nigeria).
Sono 894 i bambini-soldato rilasciati negli ultimi giorni dalla Civilian joint task force (CJTF a Maiduguri, nel nord est della Nigeria, come parte dell’impegno preso dalla milizia per porre fine e prevenire il reclutamento di minori.
Di questi 106 sono ragazze. Lo ha riferito una nota dell’Unicef.
♦ Nel conflitto in corso nel nord est del paese, oltre 3500 bambini sono stati reclutati e utilizzati da gruppi armati non statali tra il 2013 e il 2017 come combattenti. Molti altri sono stati rapiti, mutilati, violentati e uccisi.
♦ Numerose ragazze, costrette a matrimoni forzati e violentate dai guerriglieri jihadisti di Boko Haram, sono diventate madri partorendo senza alcun tipo di assistenza.
♦ La Cjtf è una milizia locale che si è formata nel 2013 con l’obiettivo di aiutare le forze di sicurezza nigeriane nella lotta contro i jihadisti della Nigeria nordorientale e di proteggere le comunità dagli attacchi, prevenendo anche il reclutamento e l’uso dei bambini nel conflitto.
♥ «I bambini del nord est della Nigeria hanno sopportato il peso di questo conflitto. Sono stati utilizzati da gruppi armati sia per combattere sia in altri ruoli e hanno visto morte, uccisioni e violenze.
Questa partecipazione al conflitto ha avuto serie implicazioni sul loro benessere fisico ed emotivo»
♦ Così ha dichiarato Mohamed Fall, rappresentante dell’Unicef in Nigeria e co-responsabile della Task Force delle Nazioni Unite sul Monitoraggio e la Documentazione di Gravi Violazioni dei Diritti dei bambini.
Mohamed Fall ha anche sottolineato che «ogni impegno per i bambini che si traduce in azione concreta è un passo in direzione della protezione dei diritti dei minori e deve essere riconosciuto e incoraggiato».
(fonte: cf Osservatore Romano, 11 maggio 2019).