Attualità

Lettera del dirigente Fiumara ai suoi alunni in occasione del Dantedì

L’ I.C. Tropea ricorda il “Sommo poeta”

Numerose e diversificate le attività didattiche proposte agli alunni

Caro studente mottoliano,
sì, proprio tu, tu che frequenti la scuola secondaria di Tropea o di Drapia o di Zambrone; tu che sfogli il libro di Antologia alla sezione dedicata all’Epica, magari proprio all’Epica medievale, a cui appartiene il viaggio “mitico” di Dante.
Oggi ricorre il Dantedì, una data memorabile, una data che la nostra Italia ha inteso consacrare, se mai ce ne fosse davvero di bisogno, alla memoria di Dante Alighieri, autore nazionale e identitario.
I tuoi insegnanti, i tuoi familiari e la tua stessa intelligenza ti hanno già suggerito una serie di ragioni in virtù delle quali rendere omaggio al padre della nostra italianità linguistica, ovvero a colui che ha letteralmente plasmato, come fosse creta nelle mani di un vasaio, la nostra lingua.
Non è poco, se è vero che la lingua è quel canale privilegiato nel quale scorre il sangue della nostra identità pulsante di italiane e di italiani.
Vediamo insieme, se avrai la pazienza di seguirmi in questo breve percorso, perché ricordare Dante, oggi, dopo ben 700 anni dalla data della sua morte e dalla data di consegna della sua ultima terzina del Paradiso: quella relativa alla visione di Dio, che lascia Dante ipnotizzato, incapace di restituirla a pieno alla sua stessa memoria e impotente nel descriverla esattamente a noi generazioni successive.

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Il dirigente scolastico
Prof. Francesco Fiumara

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