Cultura e Società

L’ennesimo caso di avvelenamento di animali randagi

Non si hanno finora notizie di cani vittime di bocconi avvelenati

Non conosciamo i motivi del vile gesto, la cattiveria umana sembra non aver confini


Ancora una volta ci troviamo a denunciare l’ennesimo caso di avvelenamento di animali randagi.
Il 2 novembre, a Tropea, in via F. Barone, sono stati rinvenuti alcuni gattini morti per probabile avvelenamento. Un altro gattino in gravi condizioni è stato portato presso l’ambulatorio del dott. Filippo Laria per le cure necessarie e ancora non sappiamo se sopravviverà. Ma il numero degli animali avvelenati potrebbe essere maggiore.
Non si hanno finora notizie di cani vittime di bocconi avvelenati.
Non conosciamo i motivi del vile gesto, la cattiveria umana sembra non aver confini.
Per lo più quello degli avvelenamenti è un fenomeno strettamente connesso al randagismo, che certo non si risolve uccidendo i poveri animali, ma con opportuni interventi di controllo delle nascite (sterilizzazioni), di registrazione all’anagrafe regionale (il microchip è obbligatorio per i cani, consigliato per i gatti), di promozione delle adozioni dai canili e gattili, oltre che con una più diffusa coscienza civica e una relazione più consapevole e giusta tra noi e gli altri animali.
È opportuno avviare subito delle indagini accurate per quanto è accaduto a Tropea, eventualmente utilizzando anche le riprese di telecamere attive presso le abitazioni o i luoghi pubblici.
Pertanto abbiamo scritto al neo Sindaco, dott. Giovanni Macrì, per sollecitare un suo intervento, come previsto dalla normativa vigente. Ma abbiamo constatato con piacere che il primo cittadino si è attivato immediatamente in merito alla vicenda, in sintonia con la cittadinanza indignata per quanto accaduto. Segni importanti di un mutato atteggiamento e di sensibilità e attenzione crescenti verso gli animali.
Quindi, invitiamo tutti i cittadini a denunciare questi episodi non più tollerabili, affinché chi compie queste spregevoli azioni possa essere smascherato e punito, in virtù di specifici riferimenti legislativi che sanzionano tale reato.

Ecco il testo della nostra lettera.

Tropea, 2 novembre 2018
Spett. Sig. Sindaco del Comune di Tropea,

Abbiamo appreso con orrore della morte per avvelenamento di alcuni gatti randagi nel Suo Comune. È l’ennesimo caso di avvelenamento di animali nella nostra zona, e in particolare a Tropea, ed è inaccettabile che tutto passi nel silenzio generale.

In via Francesco Barone sono stati ritrovati due gattini morti, un altro in gravi condizioni è stato portato d’urgenza presso un ambulatorio veterinario, non sappiamo ancora se sopravviverà. Potrebbero esserci altre vittime, perché i gatti sentendosi male tendono a nascondersi in luoghi appartati e alcuni tipi di veleno agiscono lentamente con effetti mortali solo dopo alcuni giorni.
Dalle testimonianze raccolte accanto ai poveri animali erano ancora presenti delle esche avvelenate. Inoltre, è possibile che il veleno sia stato diffuso anche in zone limitrofe a quella del ritrovamento dei gattini.

Esprimendo la nostra profonda indignazione per azioni così riprovevoli di crudeltà gratuita verso gli animali, fenomeno purtroppo non nuovo sul nostro territorio, chiediamo che il Comune intervenga per indagare, controllare e bonificare la zona interessata, avvisando del pericolo con cartelli.

Questo infatti prevede la normativa in vigore. In particolare l’Ordinanza del Ministero della Salute del 25 giugno 2018 che proroga l’Ordinanza del 13 giugno 2016 recante “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati” (GU n. 161 del 13.07.2018).

È anche importante ricordare che è espressamente vietato diffondere veleni dalla legge sulla caccia (L.N. 157/92 art. 21, che prevede un’ammenda fino a € 1549,37) nonché dalle leggi sanitarie (art. 146 T.U. Leggi Sanitarie, che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda da € 51,65 fino a € 516,46); inoltre avvelenare un animale è un reato ai sensi dell’art. 544-bis del codice penale (uccisione di animali) e dell’art. 544-ter del codice penale (maltrattamento di animali).

La preghiamo pertanto di intervenire, anche attraverso campagne informative e di sensibilizzazione, per prevenire altri rischi per gli animali e anche per i cittadini, soprattutto per i bambini, per quanto è in suo potere e dovere.

Roberto Mazzitelli – Responsabile LAV Vibo Valentia
LAV Vibo Valentia – tel. 333-4544326 – e-mail: lav.vibovalentia@lav.it

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Redazione
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