Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Le vie della santità.
Papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate invita i cristiani a non scoraggiarsi di fronte a modelli di santità che appaiono irraggiungibili, perché noi dobbiamo seguire la via unica e specifica che il Signore ha in serbo per noi. Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi o eremiti.
– A volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così.
– Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, come ci suggerisce questa utile sintesi.
La santità dei piccoli gesti
♥ Papa Francesco ricorda che la santità cresce mediante piccoli gesti. Per esempio: una signora va al mercato a fare la spesa, incontra una vicina e inizia a parlare, e vengono le critiche. Ma questa donna dice dentro di sé: “No, non parlerò male di nessuno”. Questo è un passo verso la santità. Poi, a casa, suo figlio le chiede di parlare delle sue fantasie e, anche se è stanca, si siede accanto a lui e ascolta con pazienza e affetto. Ecco un’altra offerta che santifica…».
L’impegno nel mondo non è una distrazione.
♥ Il Papa scrive che non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro; ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. A volte abbiamo la tentazione di relegare la dedizione pastorale e l’impegno nel mondo a un posto secondario, come se fossero “distrazioni” nel cammino della santificazione.
♥ Questo però non implica disprezzare i momenti di quiete, solitudine e silenzio davanti a Dio. Anche perché oggi le continue novità degli strumenti tecnologici, l’attrattiva dei viaggi, le innumerevoli offerte di consumo, a volte non lasciano spazi vuoti in cui risuoni la voce di Dio. L’invito è: non avere paura della santità, essa non ti toglierà forze, vita e gioia.
La carità al centro
♥ È bene ricordare spesso che esiste una gerarchia delle virtù, e al centro c’è la carità. Detto in altre parole: «In mezzo alla fitta selva di precetti e prescrizioni, Gesù apre una breccia che permette di distinguere due volti, quello del Padre e quello del fratello.
Le beatitudini oggi
Papa Francesco presenta le beatitudini evangeliche come «la carta d’identità del cristiano».
E le rilegge attualizzandole.
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli»
♥ Le ricchezze non ti assicurano nulla. Anzi, quando il cuore si sente ricco, è talmente soddisfatto di sé stesso che non ha spazio per la Parola di Dio, per amare i fratelli.
«Beati i miti, perché avranno in eredità la terra».
È un’espressione forte in un mondo che fin dall’inizio si rivela come luogo di inimicizia… dove continuamente classifichiamo gli altri per le loro idee, le loro abitudini. Anche quando si difende la propria fede e le proprie convinzioni, bisogna farlo con mitezza, e persino gli avversari devono essere trattati con mitezza. Nella Chiesa tante volte abbiamo sbagliato per non aver accolto questo appello.
«Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati»
♥ La persona che riesce a vedere le cose come sono realmente e si lascia trafiggere dal dolore e piange nel suo cuore, è capace di raggiungere le profondità della vita e di essere veramente felice.
«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati»
La giustizia che propone Gesù non è come quella che cerca il mondo, molte volte macchiata da interessi meschini, manipolata da un lato o dall’altro. La realtà ci mostra quanto sia facile entrare nelle combriccole della corruzione, far parte di quella politica quotidiana del “do perché mi diano”, in cui tutto è commercio. Cercare la giustizia con fame e sete, questo è santità.
«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia».
♥ «Tutto quanto vorrete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro». Il Catechismo ci ricorda che questa legge si deve applicare in ogni caso. Gesù non dice “Beati quelli che programmano vendetta”, ma chiama beati coloro che perdonano e lo fanno “settanta volte sette.
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio».
♥ Il mondo delle dicerie, fatto da gente che si dedica a criticare e a distruggere, non costruisce la pace; invece i pacifici costruiscono pace e amicizia sociale. Non è facile costruire la pace evangelica, quella che non esclude nessuno, ma che integra anche quelli che sono un po’ strani, le persone difficili e complicate… e quelli che sono diversi.
«Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli».
♥ Se non vogliamo sprofondare in una oscura mediocrità, non pretendiamo una vita comoda. Per vivere il Vangelo, non si può aspettare che tutto intorno a noi sia favorevole. Un santo non è una persona eccentrica, distaccata, che si rende insopportabile per la sua vanità, la sua negatività e i suoi risentimenti. Gli apostoli godevano della simpatia di tutto il popolo. Quanto alle persecuzioni, esse non sono una realtà del passato, perché anche oggi le soffriamo, sia in maniera cruenta, come tanti martiri contemporanei, sia in un modo più sottile, attraverso calunnie e falsità.
Il protocollo su cui saremo giudicati
♥ Papa Francesco infine rievoca le parole di Gesù sul dar da mangiare agli affamati e accogliere gli stranieri, presentandole come una regola di comportamento in base alla quale saremo giudicati. «Quando incontro una persona che dorme alle intemperie, in una notte fredda, posso sentire che questo fagotto è un imprevisto che mi intralcia, un delinquente ozioso… un problema che devono risolvere i politici… Oppure posso reagire a partire dalla fede e dalla carità e riconoscere in lui un essere umano con la mia stessa dignità… un fratello redento da Cristo. Questo è essere cristiani!
(estratti dal testo dell’esortazione apostolica Gaudete et Exultate).