Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Le relazioni in famiglia alla fine del coronavirus.
– La chiusura totale e prolungata causata dal coronavirus ha scosso non poco l’equilibrio della vita familiare e le sue relazioni, in particolare quelle tra moglie e marito.
– Vivere tutta la giornata insieme, nel chiuso delle mura domestiche senza creare particolari attenzioni reciproche di amore, ha prodotto varie lacerazioni e le cronache hanno riportato casi di violenza domestica.
– Come sacerdote, sono stato consultato per riportare serenità in qualche caso. Ed io ricordavo loro le parole di Papa Francesco: “Non disperdiamo questi giorni, che ci possono arricchire”.
– Ora che è terminato la chiusura totale, Papa Francesco ha ricordato che nessuno resterà nella condizione di prima: ma ognuno uscirà o più buono (se avrà valorizzato il tempo della prova) o più cattivo (se avrà lasciato vincere il suo egoismo). – Succede spesso che la famiglia diventi il luogo dove meno si usano i modi cortesi e affettuosi. Tutto diventa di routine e si appiattisce, anche l’amore. Un fine umorista diceva che “essere sposati non dispensa dal volersi bene”. – San Paolo nella lettera agli Efesini (cap. 5) raccomanda ai mariti di amare la propria moglie come Cristo ama la sua Chiesa; e raccomanda alle mogli di essere sottomesse [nell’amore] ai propri mariti come la Chiesa lo è a Gesù. Una relazione bilaterale paritaria nel pieno rispetto dei ruoli. – Papa Francesco, da attento pastore, sa che l’abitudine può logorare la relazione più bella e suggerisce di usare le parole del cuore, semplici e magiche: “permesso”, “scusa”, “grazie”. – Così il cuore rimane sempre attento alla persona amata. E i figli hanno tutto da imparare.
♦ L’amico speciale.
Una volta un uomo telefonò a sua moglie dal posto di lavoro e le disse: “Cara, oggi porterò a pranzo da noi un caro amico. Va bene?”
Lei rispose: “Va bene, puoi portarlo“.
La signora lasciò quello che stava facendo e cominciò a preparare il pranzo: piatti gustosi e appetitosi.
♦ All’ora di pranzo, il marito arrivò, ma da solo. A tavola c’era un vero banchetto.
La moglie chiese: “Dov’è il tuo amico?”
♥ Egli l’abbracciò e le disse: “Scusa, tesoro, ho mentito. È solo che oggi avevo una voglia pazza di mangiare qualcosa di diverso. Ecco perché ho inventato questa storia“.
♦ Non era curioso tutto ciò? Per un estraneo, quella donna ha preparato piatti deliziosi. Ma per il marito, che era il suo migliore amico, avrebbe preparato il solito cibo.
♦ È nelle piccole cose della vita di tutti i giorni che dimostriamo la dimensione del nostro amore.
La signora in questione forse non ci metteva il condimento fondamentale: l’amore. Se lo avesse fatto, certamente avrebbe preparato pasti migliori e vari per suo marito.
♦ In casa noi non possiamo fingere a lungo, per cui presto apparirà la verità del nostro cuore. In casa, il nostro amore viene provato come l’oro nella fornace.
♥ In fondo in fondo, quel marito non mentiva, perché il suo migliore amico era lui stesso; e si meritava, almeno di tanto in tanto, mangiare qualcosa di diverso.
Dio vuole che i mariti siano molto amati: la sposa deve amare suo marito più di tutti gli amici, e viceversa: il marito deve mostrare di amare la moglie più di tutte le altre persone.
♥ Occorre quindi rivedere il nostro modo di amare le persone più vicine a noi.
(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).
Alcune citazioni da “Sposati e sii sottomessa”, famoso e controverso libro di Costanza Miriano, uscito nel febbraio 2011 con decine di edizioni.
♦ Sottomissione è solo un altro modo di dire “mi fido di te”.
♦ “Tu, donna, sarai la base della vostra famiglia. Tu sarai le fondamenta. Tu sosterrai tutti, tuo marito e i figli, adattandoti, accettando, abbozzando, indirizzando dolcemente”.
♦ “È chi sta sotto che regge il mondo, non chi si mette sopra gli altri.”
♦ “Amare è svelare all’altro la sua bellezza vera, che a volte lui non sa vedere da solo.”