Politica

Le primarie del PD a Tropea

Chiuse le primarie del centrosinistra.

Il discorso, con il quale ha ammesso la nostra sconfitta, è stato coinvolgente.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Le primarie del centrosinistra si sono chiuse con lo spirito che mi ha portato a sostenere Matteo Renzi.
Il suo discorso, con il quale ha ammesso la nostra sconfitta, è stato coinvolgente e non banale. Il rifiuto del politichese e del giovanilismo di maniera ti fa a scegliere di sostenere un sindaco fuori dagli schemi con un programma innovativo.
E in una competizione si sceglie di stare dalla parte dei più deboli perché ci credi. Terminato questo spettacolo democratico delle primarie, con un risultato inequivocabile, hai la forte convinzione di essere stato dalla parte giusta e la volontà di provarci ancora. Vi è poi una novità di non poco momento: la partecipazione spontanea di chi ha sostenuto i comitati di Matteo Renzi. In Calabria, specie in provincia di Vibo Valentia, sapevamo di scontrarsi con l’intero organigramma del PD e che la sfida sarebbe stata impari. Chi ha partecipato aveva solo la convinzione di investire il proprio tempo in un progetto volto alla realizzazione di un futuro migliore. Nessun premio di consolazione, nessuna possibilità di chiedere in cambio alcunché. La speranza è che l’entusiasmo travolgente che ha animato noi “renziani” possa essere uno stimolo per il PD e per il centro-sinistra. Una nota particolare deve essere spesa per il risultato di Tropea. In una provincia ove la mozione Bersani si è attestata intorno al 90%, il 42,5% raggiunto da Renzi a Tropea, sia al primo che al secondo turno, è un risultato eccezionale. Ribadisco, con estrema sincerità, che non vi è una persona – e ciò vale principalmente per il sottoscritto – che può attribuirsi alcun merito, dovendo il tutto essere ricondotto all’esplosiva carica del candidato Renzi. C’è, però, una sparuta pattuglia di ottimisti pronti a testimoniare che la politica può essere una cosa bella se è partecipata dai molti, se è inclusiva e non esclusiva. Questi sentimenti animano gran parte del popolo delle primarie che a Tropea deve continuare a stare insieme a ragionare di progetti futuri per la città. Perché un dato è chiaro: Tropea è governata dalla destra, dai professionisti della politica targata PDL. Testimonia ciò l’inclusione del Ruffa, sponsorizzato da Macrì nel direttivo provinciale del partito senza che il primo avesse avuto qualche militanza (né il dato è smentito delle dimissioni del Ruffa dal partito), ma ancor di più la discussa nomina dell’Avv. Macrì quale dirigente dell’Aterp dopo le sue “buone” sconfitte alla Provincia alla Regione. Il classico esempio della politica che si disinteressa del merito e offre posti di sottogoverno quali premi di consolazione. Un PDL a Tropea che (mal)governa il comune ma che non è stato in grado di darsi una organizzazione cittadina, risultando ad oggi commissariato nel completo disinteresse degli iscritti. Se si riuscisse a far emergere queste differenze fra il conservatorismo che governa Tropea e i progressisti che si sono scontrati alle primarie, potremmo dire che anche noi – nella sconfitta che ha travolto la mozione Renzi – avremmo vinto qualcosa di vero e non un premio di consolazione.

Avv. Sandro D’Agostino
Rappresentate della lista “Adesso”-Matteo Renzi

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Comunicato Stampa
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