Attualità

Le parole giuste per una famiglia felice

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

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Le parole giuste per una famiglia felice.

Papa Francesco insiste molto sulla famiglia nelle sue catechesi. E non in maniera retorica, ma contestuale ai problemo che l’assillano e con un linguaggio concreto. Perché la famiglia sia solida e felice ecco la sua ricetta in 3 parole: “permesso, scusa, grazie”.

Nella vita di coppia e di famiglia tre sono le parole indispensabili a una vita felice e salda, dove amore reciproco e rispetto hanno la meglio sugli atteggiamenti che minano il rapporto: “permesso”, “scusa”, “grazie”. Lo ha riaffermato Papa Francesco durante la catechesi dell’udienza generale del 13 maggio scorso, tenuta in Piazza San Pietro.
Nella casa della buona educazione può abitare Dio o il demonio, dipende. Dipende dalle persone che vivono in quella casa, se nutrono un rispetto reciproco pieno e voluto o se fanno sfoggio di carinerie come paraventi per camuffare indifferenza e altre bassezze, o magari la “mondanità spirituale” in ambito religioso. La cartina di tornasole per capire se le fondamenta di quella casa sono di roccia o sabbia sono le tre parole rese celebri da Papa Francesco – “permesso”, “grazie”, “scusa” – sulle quali il Papa imposta la catechesi e con la quale, spiega, intende iniziare “una serie di riflessioni sulla vita in famiglia”.
Buona educazione, non solo buone “maniere”

  • La prima considerazione è sulla buona educazione in quanto tale. Può essere “mezza santità” – secondo l’espressione di Fracesco di Sales – oppure, afferma Papa Francesco, “maschera che nasconde l’aridità dell’animo e il disinteresse per l’altro”, in una parola “cattive abitudini”. Buona educazione: dove lo stile dei buoni rapporti è saldamente radicato nell’amore del bene e nel rispetto dell’altro. La famiglia vive di questa finezza del voler bene”.
    Chiedere gentilmente, non pretendere: dire “permesso”, cioè preoccuparsi “di chiedere gentilmente anche quello che magari pensiamo di poter pretendere”, un caposaldo per lo spirito della convivenza matrimoniale e famigliare”: “Permesso, posso farlo? Ti piace che io faccia così?”. Quel linguaggio proprio educato ma pieno d’amore. E questo fa tanto bene alle famiglie”.
  • La seconda parola, “grazie”. Papa Francesco stigmatizza il fatto che la nostra stia diventando una “civiltà delle cattive maniere e delle cattive parole”, dove chi ringrazia passa per debole ed è addirittura guardato con “diffidenza”: “Dobbiamo diventare intransigenti sull’educazione alla gratitudine, alla riconoscenza: la dignità della persona e la giustizia sociale passano entrambe di qui. Se la vita famigliare trascura questo stile, anche la vita sociale lo perderà. La gratitudine, poi, per un credente, è nel cuore stesso della fede: un cristiano che non sa ringraziare è uno che ha dimenticato la lingua di Dio”.
  • Terza, la parola difficile, “scusa”, la cui mancanza allarga le “piccole crepe” che esistono in un rapporto facendole diventare “fossati profondi”: “Riconoscere di aver mancato, ed essere desiderosi di restituire ciò che si è tolto – rispetto, sincerità, amore – rende degni del perdono. E così si ferma l’infezione”. Ma “se non siamo capaci di scusarci, vuol dire che neppure siamo capaci di perdonare”: “Se avete litigato mai finire la giornata senza fare la pace in famiglia. E come devo fare la pace? Mettermi in ginocchio? No! Soltanto un piccolo gesto, una cosina così. E l’armonia familiare torna, eh! Basta una carezza! Senza parole. Ma mai finire la giornata in famiglia senza fare la pace. Capito questo? Non è facile, eh! Ma si deve fare. E con questo la vita sarà più bella”.

(fonte: Radio Vaticana 13 maggio 2015).

Papa Francesco insiste molto sulla famiglia nelle sue catechesi. E non in maniera retorica, ma contestuale ai problemo che l'assillano e con un linguaggio concreto. Perché la famiglia sia solida e felice ecco la sua ricetta in 3 parole: "permesso, scusa, grazie".
Papa Francesco insiste molto sulla famiglia nelle sue catechesi. E non in maniera retorica, ma contestuale ai problemi che l’assillano e con un linguaggio concreto. Perché la famiglia sia solida e felice ecco la sua ricetta in 3 parole: “permesso, scusa, grazie”.

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