Domenica, nel porticato del Seminario che circonda largo Duomo, antistante al Museo Diocesano, è stata presentata una esposizione di pittura di Tony Ratuis. Secondo il professor Pasquale Schiariti, che ha presentato al pubblico la personale dell’autore locrese, questi «è pittore che risolve, in immaginazioni di una serenità “cullante”, a volte più melanconica, il contrasto fra visione mentale e visione sentimentale, la quale impedisce che il ricordo appaia pieno, definito». Schiariti, analizzando approfonditamente le tematiche ed i soggetti rappresentati nei dipinti del suo ospite, precisa che «le mura, le piante, il sole stesso, si sfaldano perché non è la precisione del particolare, la contingenza della situazione, ma la vaghezza del ricordo, anzi, la sensazione stessa del ricordare la fonte della poesia di Tony Ratuis».
Ratuis è un pittore autodidatta, che, oltre ad aver tenuto numerose personali, partecipa da più di un trentennio a collettive e concorsi. La sua tecnica è tutta particolare, dato che si serve dell’uso della spatola per mescolare e dar forma alle tinte di oli ed acrilici. Proprio sulla tecnica di Ratuis è arrivato il commento più arguto di Schiariti, che ha definito le scene contenute nelle opere di Ratuis provenienti «da memorie tanto più lontane quanto più indefiniti sono i tratti, che, pur partendo da fonti impressionistiche, e post-impressionistiche, come un Guston o, per restare in Italia, un Corpora, si sviluppano poi in senso più “classico”, quando la spatola cede nuovamente la tela al pennello, che sfuma definitivamente queste visioni in un sereno indistinto di colori». Infine un elogio ad una delle opere in particolare, intitolata “Visione marina”, definito «il culmine della dissoluzione della forma, che è anche dissoluzione della figura umana, rara, quasi dechirichiana nella sua propria solitudine, ma senza tragedia, semplicemente immersa in un’atmosfera di infinita e serena melanconia».
L’inaugurazione di questa personale è stata dunque una serata apprezzata soprattutto dagli addetti ai lavori, che nei prossimi giorni potranno continuare ad ammirare le opere esposte durante il normale orario di apertura del Museo Diocesano. L’ingresso gratuito a questa mostra, che va di certo ad allargare l’offerta culturale nella cittadina tirrenica, è gratuito: un motivo in più per fare due passi nel centro storico.