Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Le olimpiadi dei rifugiati.
Una squadra di rifugiati sta partecipando alle Olimpiadi grazie ad una iniziativa dell’ONU. E Papa Francesco, che in un tweet aveva fatto gli auguri a tutti gli atleti presenti a Rio de Janeiro, ha scritto alla squadra olimpica di rifugiati dei rifugiati una breve ma intensa lettera: siate grido di fratellanza e di pace. – Frutto di questa iniziativa è una petizione che sarà consegnata prima dell’incontro ad alto livello delle Nazioni Unite su rifugiati e migranti, in programma il 19 settembre a New York.
♦ “Siate sempre messaggeri di fraternità e di genuino spirito sportivo”: questo l’augurio di Papa Francesco agli atleti di Rio in un tweet prima dell’apertura dei Giochi.
♥ Ma il Papa ha voluto rivolgersi in modo particolare alla prima squadra di rifugiati dei Giochi olimpici, inviando una lettera commossa:
“Cari fratelli” – scrive citando tutti i nomi – voglio farvi pervenire il mio saluto e il mio desiderio di successo in queste Olimpiadi. Che il coraggio e la forza che portate dentro possano esprimere attraverso i Giochi Olimpici, un grido di fratellanza e di pace. Che, tramite voi tutti, l’umanità comprenda che la pace è possibile, che con la pace tutto si può guadagnare; invece con la guerra tutto si può perdere.
Desidero che la vostra testimonianza faccia bene a noi tutti.
Prego per voi e per favore vi chiedo di pregare per me.
Che Dio vi Benedica”.
Firmato: “Fraternamente, Francesco”.
♦ Della squadra fanno parte 10 atleti, 6 uomini e 4 donne: ci sono due nuotatori siriani, due judoka della Repubblica Democratica del Congo e sei corridori provenienti da Etiopia e Sud Sudan. Sono tutti fuggiti da violenze e persecuzioni e hanno cercato rifugio in altri Paesi.
La 18enne Yusra Mardini, siriana, profuga a Lesbo, ha salvato decine di persone spingendo a nuoto fino a riva il gommone che aveva rotto il motore.
Ecco la sua breve testimonianza proposta dal sito dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati:
Intendo rappresentare tutti i profughi per dimostrare a tutti che dopo il dolore e la tempesta vengono i giorni di calma. Desidero che nessuno rinunci ai propri sogni, che tutti facciano quello che sentono di fare nel loro cuore, anche se sembra impossibile.
♦ I dieci atleti hanno sfilato al Maracanà sotto la stessa bandiera, quella delle Olimpiadi: parlano lingue diverse ma rappresentano un unico popolo di oltre 60 milioni di persone in fuga che hanno lo stesso linguaggio del dolore e della speranza.
♦ L’iniziativa di inviare una squadra di rifugiati ai Giochi di Rio è senza precedenti e manda un forte messaggio di sostegno ai rifugiati in tutto il mondo in un momento in cui guerre e povertà stanno facendo aumentare ogni giorno di più il numero di persone costrette ad abbandonare i propri Paesi.
♥ Aspetto chiave dell’iniziativa congiunta Onu-Comitato Olimpico è una petizione per chiedere ai governi di garantire
- che ogni bambino rifugiato riceva un’istruzione,
- che ogni famiglia di rifugiati abbia un posto sicuro in cui vivere
- che ogni rifugiato possa lavorare o imparare nuove competenze per dare un contributo positivo alla propria comunità.
♦ La petizione sarà consegnata prima dell’incontro ad alto livello delle Nazioni Unite su rifugiati e migranti, in programma il 19 settembre a New York.
(fonte: Radio Vaticana 2016-08-06).