Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Le decisioni della vita.
Prima o poi capita a tutti di prendere decisioni nella vita che possono anche trasformarsi in “decisioni della vita”, quando riguardano aspetti importanti della vita che stiamo vivendo.
– In questi giorni la strana battaglia del mare intorno ai migranti ingaggiata su fronti opposti ci induce a riflettere cosa e come possiamo decidere nella nostra vita, ed anche come dobbiamo decidere. La comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, ha deciso di entrare nel porto chiuso, senza l’autorizzazione da parte delle autorità. Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha deciso di insistere sul divieto assoluto di far sbarcare i migranti “illegali”. Decisioni contrastanti che inducono a riflettere. La magistratura porterà qualche chiarimento a livello legale.
– Anche Gesù ha dovuto decidere nella sua vita. Il vangelo di oggi riporta: “Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé”. Egli sa che è in Gerusalemme che si deve compiere la sua missione. – Seguire Gesù è un impegno che esige sacrificio e non tollera riserve. Per seguire Cristo non basta una risposta occasionale, occorre che questa sia compiuta nella responsabilità e con l’aiuto della fede. .
Dal vangelo di questa domenica (Lc 9,51-62)
♦ Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
♦ Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
♦ Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
♦ Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Regno di Dio e libertà evangelica
♥ Entrare nel Regno di Dio significa amare la vita così come l’ha amata Cristo, con totale dedizione, disinteresse personale, rifuggendo sempre le logiche del mondo. Gesù chiede a chi desidera seguirlo e mettersi alla sua sequela di non voltarsi mai indietro.
Non è disistima degli affetti più cari: anche Eliseo torna a baciare suo padre, per poi mettersi al servizio di Elia profeta senza rimpiangere quel che ha lasciato.
♥ Perché tutto questo sia possibile, è necessario essere liberi da compromessi umani, che portano l’uomo alla schiavitù dell’interesse o del tornaconto personale, così da farsi ammaliare da quel che si è lasciato; bisogna mettersi al servizio gli uni degli altri nella carità, evitare ogni forma di sopruso e di violenza.
♥ Tutto questo è possibile solo se si acquisisce il vero stile della libertà evangelica, sapendo che solo il Regno di Dio è definitivo, il resto è relativo alla sua costruzione, per la quale il discepolo lavora con alacrità, fiducia, correttezza, nobiltà d’animo e dono di sé.
♥ Vivendo così, si «riposa al sicuro», perché chi vive il Vangelo è anche nella pienezza dell’umanità!
(Tiberio Cantaboni in ladomenica.it).
Regno di Dio e carità del Papa
♦ Oggi, domenica 30 giugno, si celebra la Giornata mondiale per la carità del Papa, una carità sensibile che il Papa destina alle necessità materiali della diocesi di Roma e di tutto il mondo. “Compiere con gioia opere di carità verso quanti soffrono nel corpo e nello spirito è il modo più autentico di vivere il Vangelo, è il fondamento necessario perché le nostre comunità crescano nella fraternità e nell’accoglienza reciproca” (Papa Francesco).
♥ Tutti possiamo decidere, anzi dobbiamo decidere, di mandare il proprio contributo all’obolo di San Pietro per la carità del Papa, che poi arriverà in migliaia di destinazioni.