Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
L’Avvento delle donne di pace.
Anche quest’anno in Israele c’è stata la Marcia delle donne per la pace. Cristiane, ebree e musulmane hanno cantato la preghiera delle Madri. Madri e donne (di tutte le religioni) si sono ritrovate insieme a cantare, ognuna secondo la sua tradizione e cultura, ma unite dal desiderio di costruire insieme una convivenza possibile.
♦ Dal Vangelo di questa domenica (cf Mt 11,2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
La preghiera delle Madri
♦ Nel 2014 in Israele è nato il movimento delle “donne per la pace”, Women Wage Peace, che nell’ottobre 2016 ha raccolto in una marcia per la pace dal nord di Israele a Gerusalemme circa 4mila donne coraggiose di diverse religioni.
♦ In quell’occasione si è creata un alleanza fra cantanti folk sia israeliane sia palestinesi che hanno composto e cantato la Preghiera delle Madri e ne hanno fatto un video. Le riprese sono state fatte nel deserto che si trova a nord del Mar Morto, richiamando il lungo cammino biblico degli ebrei nel deserto per passare dalla schiavitù egiziana alla libertà.
♥ Della marcia delle madri ha parlato anche l’Osservatore Romano: «È molto di più di un flash mob, spiegano le attiviste di Women Wage Peace, un movimento senza leader organizzato grazie al passaparola che corre sui social network. Lo dimostrano i numeri – ha scritto il quotidiano della Santa Sede – : migliaia di donne ebree, musulmane e cristiane hanno camminato insieme in Israele per la pace durante l’ultima iniziativa dell’ottobre scorso, una marcia verso Gerusalemme lunga duecento chilometri.
♦ Le manifestazioni per chiedere dialogo e concrete soluzioni per porre fine ai conflitti sono iniziate dopo lo stallo delle trattative del 2014: «Non ci fermeremo finché non sarà raggiunto un accordo politico che porterà a noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti un futuro sicuro».
(fonte: cf. Avvenire 7 dicembre).