Potrebbero contenere il pericoloso amianto
Gaetano Lo Scalzo denuncia l’abbandono della periferia
«Sulla provinciale 522 ci sono lastre di eternit da più di 6 giorni e nessuno ha ancora fatto niente». A denunciare il fatto è Gaetano Lo Scalzo, cittadino tropeano impegnato in politica, che alle passate elezioni comunali si era candidato al Consiglio comunale con la lista “Uniti per la Rinascita – con Gaetano Vallone sindaco”.
In effetti, adagiati sul ciglio della strada, nei pressi di alcuni bidoni dell’immondizia, si trova un mucchio di lastre di tipo “Eternit”, apparentemente ridotte in pessimo stato. Ovviamente, non è possibile sapere con certezza se le lastre in questione contengano o meno l’amianto, la famigerata sostanza che provoca il cancro per la quale l’impiego e la commercializzazione di questi prodotti edilizi fu abolito con la legge 357 del 1992.
Chi ha lasciato il materiale nei pressi dei cassonetti, però, non ha certo agito nel modo corretto, poiché la rimozione e lo smaltimento di tali materiali consiste in un preciso metodo di bonifica, in base al quale vanno affrontate alcune procedure speciali affinché sia garantita la totale sicurezza. Ogni operazione, dalla rimozione al trasporto, allo smaltimento, comporta dei rischi per le persone che operano in ambienti in presenza del materiale ricco di amianto, perciò vi è una apposita normativa per queste operazioni.
Ecco perché quelle lastre in fibrocemento sono ancora lì, poiché, secondo la legge 81 del 2008, è necessario capire se contengano o meno amianto, controllando, qualora sia ancora possibile, la loro data di produzione. In caso contrario sarà necessario fare analizzare un campione del prodotto. Se le indagini atte a scoprire la presenza di amianto dovessero dare un esito positivo, si potrebbe allora procedere al cosiddetto “incapsulamento”, ovvero un trattamento superficiale delle lastre consistente in una copertura con sostanze sintetiche capaci di evitare che le fibre di amianto nocive per la salute possano venire rilasciate nell’ambiente.