“E’ svanito il sogno di dare potere alla libertà e togliere libertà al potere!”
Non ha vinto “L’altra Tropea” di Massimo L’Andolina perchè non è riuscita a far comprendere che era giunto il momento di traghettare Tropea fuori dal malgoverno
“Ha sì ottenuto un lusinghiero successo, ma ciò non è stato sufficiente a condizionare la politica locale e a subordinarla alle sue mire, tutte tese ad un anacronistico ritorno al passato, antistorico e pericoloso perchè oltre a minare l’unità e l’integrità della società tropeana avrebbe prodotto effetti deleteri nel quadro istituzionale della città sotto il profilo politico, economico e sociale attraverso la spaccatura della stessa e conseguenzialmente attraverso la formazione di due comunità legate a due diverse ed opposte correnti di pensiero, quella del rinnovamento della politica e quindi del cambiamento che avrebbe implicato una nuova filosofia politica e di vita per stimolare un nuovo sviluppo socio-econimico al fine di evitare l’incipiente degrado e quella del conservatorismo che avrebbe inteso la politica non come spirito di servizio, ma come presupposto per servirsi di essa per interessi particolari, cioè il “do ut des” che con la politica non ha niente a che fare.
Non ha vinto “L’altra Tropea” di Massimo L’Andolina perchè non è riuscita a far comprendere che era giunto il momento di traghettare Tropea fuori dal malgoverno e, soprattutto, perchè non è riuscita a tramutare le speranze dei tropeani in certezze, a convincerli che era estremamente necessario intraprendere iniziative serie per il rilancio socio-politico ed economico, per la lotta contro l’aumento generalizzato delle tasse comunali che determina povertà, per l’uscita dalla giungla fiscale, per la risoluzione delle problematiche giovanili ai fini, soprattutto, dell’accesso al percorso lavorativo e per la moralizzazione della vita politica tropeana. Evento non certo di secondo ordine, non ha vinto per la folgorazione sulla via di Damasco, all’ultima ora, di alcuni “mostri sacri” che ha determinato un repentino cambio di casacca, non certo per nobili ideali, ma per il consueto trasformismo strettamente legato agli interessi particolari a cui la politica ci ha abituato.
Ha vinto “Forza Tropea”. Hanno vinto gli orfanelli eredi del più becero berlusconismo e del grossolano qualunquismo che a distanza di più di vent’anni vedono concretizzarsi il grande sogno che a livello nazionale fu di Aldo Moro, cioè il compromesso storico, l’unione innaturale tra cattolici, destrorsi, forze di sinistra, populisti, sovranisti, poteri forti -(commercianti, imprenditori, asso=ciazionismo e…) e chi più ne ha più ne metta. Quello che non è riuscito a statisti nazionali (il sovvertimento delle regole e della geometria politica italiana, e cioè le convergenze parallele, la quadratura del cerchio, l’arco costituzionale) è riuscito ad attuarlo a Tropea uno statista in miniatura con la benedizione e la connivenza dei poteri occulti (mica tanto!) e l’abile regia di lobby pseudo politiche che, finalmente, a pieno titolo entrano nella stanza dei bottoni e si accingono a “governare” Tropea, raccogliendone i frutti.
Tutto, quindi, è tornato come prima, sono tornati gli uomini e i poteri di prima. E’ tornata quella potente comunione di interessi economici, burocratici, politici che, sappiamo, non sarà in grado di imporre la tutela e la garanzia della libertà di tutti come criterio di buon governo e di responsabilità.
Ha prevalso l’interesse delle corporazioni sociali ed economiche, la bieca volontà di attivare un sistema sociale fatto di assistenzialismo e di clientelismo, contro la speranza dell’attuazione di un programma e quindi di una politica in cui ogni cittadino si potesse riconoscere come uomo libero che intende rimanere tale. Si è persa la grande occasione di ricondurre la qualità dell’amministrazione pubblica tropeana al livello di altri paesi viciniori, in modo da rendere possibile vivere in una città dove l’Istituzione possa essere il riferimento certo per i legittimi interessi della collettività e tutrice della sua libertà, non espropriatrice di essa e dove ai cittadini si restituisca il senso della dignità smarrita e della Società intesa come una grande famiglia solidale, aperta in feconde relazioni e, visto il cosmopolitismo di Tropea,anche in campo nazionale.
E’ svanito il sogno di dare potere alla libertà e togliere libertà al potere! Pertanto, è vera gloria? Ai posteri (e alla magistratura) l’ardua sentenza!!!”
Dr. Tino Mazzitelli
(Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea)
(Candidato nella lista “L’altra Topea”)