Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La voce dei bambini di Napoli.
Un appello chiaro e preciso: «Bisogna far fare rumore al bene!». A dirlo è don Luigi Merola mentre parla della sua fondazione ’A Voce d’ ’e creature, che in dialetto napoletano vuol dire “la voce dei bambini”. Un nome che si ispira a un verso di “Napul’è”, celebre canzone di Pino Daniele recentemente scomparso: la frase precisa è “Napul’è a’ voce d’ ’e creature che saglie chianu chianu”, ossia “Napoli è la voce dei bambini che sale piano piano”.
Don Luigi, quando fondò nel 2007 la onlus, chiese direttamente al cantante Pino Daniele (scomparso lo scorso 4 gennaio) di poter utilizzare quelle parole e la risposta fu figlia del grande cuore di Pino: «Ok, Luigi. Il futuro è dei bambini!». E di quel futuro don Merola si sta occupando. Dopo essere stato un parroco anticamorra nel difficile quartiere napoletano di Forcella (motivo per cui è stato minacciato di morte e vive sotto scorta), oggi è proprio impegnato nell’aiuto alle giovani generazioni. Sono 12mila i bambini che nel napoletano vagano per le strade e vivono di espedienti. Avrebbero bisogno di un’opportunità: «Non è vita quella che gli offre la camorra. O vengono ammazzati o finiscono in carcere…».
Una missione in nome della provvidenza
L’associazione si occupa, perciò, di aiutare questi ragazzi a trovare il proprio spazio nella società, a partire dal reinserimento scolastico. La ricetta prevede sport, musica e corsi contro la camorra. D’altronde «i bambini dell’associazione sono ospiti di una casa in cui una volta viveva un boss camorrista con il suo leone (vero)», racconta don Luigi.
In realtà grandi sono le difficoltà economiche da affrontare e, dunque, ’A Voce d’ ’e creature va avanti grazie al volontariato e alla provvidenza, «quella parola cara a Francesco».
Fondamentale è il supporto di persone come il fotografo Michele Scagliola, che ha offerto un corso gratuito di fotografia, o Vincenzo Staiano, pizzaiolo di Gragnano che ha portato un forno a legna per insegnare il mestiere ai ragazzi.
Solidarietà e provvidenza, ma anche educazione a cui si dedicano altri 30 volontari. Riprende don Luigi: «L’amore, non la repressione, conquista l’animo di questi ragazzi…Noi gli stiamo accanto». A Napoli sono in molti a chiamarlo papà: sicuramente i più di 180 ragazzi che ha tolto dalla strada in sette anni. Una onlus che è un messaggio di speranza e di non rassegnazione: «Siamo una goccia nell’oceano! Ma come diceva Madre Teresa, l’insieme di gocce fa l’oceano!», conclude don Luigi.
Sito web = http://www.yumpu.com/it/avocedecreature.it