L’idea che conta solo chi vince è fuorviante
Le sconfitte sono sempre accompagnate da delusione
É comprensibile e inevitabile che le sconfitte siano sempre accompagnate da delusione e smarrimento in chi le subisce. Ma l’idea che conta solo chi vince è fuorviante, pericolosa e inaccettabile, quanto l’opinione che l’opposizione sia inutile e che solo la maggioranza debba governare.
Al contrario, la funzione dell’opposizione, in un Consiglio comunale o in altre assemblee democraticamente elette, è essenziale e molto importante per il fatto che la sua sconfitta numerica non si traduce mai in una sconfitta del suo ruolo politico, essendo la sua voce e la sua presenza una garanzia democratica.
Chi ha perso le elezioni è assente solo dalla giunta che governa il Comune, ma è presente nel Consiglio comunale, che resta sempre il luogo nel quale -nonostante le modifiche normative apportate in tema di competenze amministrative- si discute e si decide dei problemi dei cittadini e del paese e dei rimedi e dei provvedimenti da adottare per la loro soluzione.
É opportuno anche aggiungere che una giunta comunale e una maggioranza, che mettono in pratica anche buone politiche e hanno un largo consenso, non hanno meno bisogno d’essere incalzate dall’opposizione-minoranza rispetto a una giunta e a una maggioranza che fanno politiche pessime.
Pertanto, la presenza dell’opposizione nella vita politica della comunità deve essere attiva, attraverso la voce, la contestazione anche, e la capacità di condizionare ogni provvedimento e ogni decisione della maggioranza.
In effetti, il più grosso problema dell’opposizione -in tutte le realtà politiche piccole o grandi che siano- consiste nel mantenersi a galla, viva e vegeta, e nel comunicare al proprio elettorato la sua esistenza e la sua efficacia dal momento della sconfitta elettorale fino alle successive elezioni.Il suo compito è quello di offrire -mantenendo aperti e funzionanti i canali di comunicazione con il proprio elettorato e cercando, nel contempo, di costruire canali che possano raggiungere anche parte dell’elettorato di maggioranza- un’alternanza politica, credibile, convincente e praticabile.Rinunciare a tali compiti, che sono senza dubbio difficili e gravosi, equivarrebbe a gettare la spugna, scavarsi una fossa sotto i piedi. É questo il risultato che si propone di ottenere il PD a Parghelia ? Il silenzio e l’assenza del PD pargheliese -specie dopo una sconfitta elettorale così rilevante- nella vita politica della comunità cittadina porteranno a questo, se le cose non cambieranno in fretta.
Pertanto, sono dell’avviso che il PD locale debba continuare, più di prima, l’impegno politico ed uscire dall’abulia e dall’afasia in cui è stato ricacciato dalla sconfitta alle elezioni dell’anno passato, e lavorare, collaborando, quando è il caso, con la maggioranza nell’affrontare le difficoltà e i problemi, che certo non mancano nella vita amministrativa di un Comune, piccolo ma complicato, come Parghelia.
Collaborare con la maggioranza e impegnarsi a fondo per il raggiungimento di obiettivi e per la realizzazione di programmi, che non sono e non devono essere di un partito o di qualsivoglia gruppo politico, ma devono riguardare tutti i cittadini di Parghelia nella loro totalità e che, proprio per tale ragione, non consentono egoismi di sorta. É auspicabile che tutto il mio ragionamento -abbozzato e non esaustivo- non sia considerato una predica, tanto meno una… lezione, ma sia visto come un contributo -sia pur banale- di un privato cittadino, innamorato del suo paese d’origine e con il desiderio e l’ambizione di partecipare, in qualche modo, alla politica locale; oppure, come un modesto esercizio definitorio, per capire -tutti insieme- di cosa si parla, quando si parla di politica, di opposizione, di minoranza e di maggioranza in un contesto politico-sociale interessante, come quello di un paese di poco più di mille abitanti.