Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Dalla vita vissuta nasce la vocazione per ciascuno, perché è la vita stessa a chiedere di cosa e di chi c’è bisogno. Anche dalle situazioni più drammatiche può spuntare un bellissimo fiore. Viene da pensare al fiore del cactus: un fiore bellissimo che nasce dalle sue spine. – Ad ognuno si potrebbe chiedere come è nata la sua vocazione di sacerdote, di medico, di insegnante o di semplice papà e mamma. – Ecco la storia della straordinaria esperienza di un ragazzo che a 18 anni incontra una signora in lacrime… E’ pronta al suicidio… Cosa può dirle? Le dice cose semplici che gli escono dal cuore… Poi… l’intervento di Dio. E’ nata allora la sua vocazione! – Fare il bene, in qualunque situazione, è una vocazione per tutti… Poi chissà, può nascere qualcosa di più grande.
♦ «Dopo aver fatto colazione con miei amici, mi sono congedato da loro e come tutti i giorni sono sceso lungo la Avenida Constituyentes per prendere la metropolitana.
All’angolo di calle Rincón Gallardo ho visto una donna che piangeva seduta su una panchina.
♦ Ero al mio ultimo anno di liceo, e l’interesse per la vita mi ha fatto avvicinare a lei per chiederle perché stesse piangendo. La sua risposta è stata: “Sto bene, non ho niente”. Si è alzata, ha fatto qualche passo davanti a me e insieme siamo saliti sul ponte.
♦ Sono rimasto colpito quando ho visto che quella donna voleva gettarsi dal ponte. Ho guardato indietro per vedere se ci fosse qualcun altro, ma eravamo da soli. L’unica cosa che ho detto in quel momento è stata: “Non farlo!”, al che lei ha risposto: “Che senso ha la vita?”
♦ Nella mia mente di 18enne ho pensato solo a correre, prenderla per mano e dirle: “C’è qualcuno che la sta aspettando”.
La signora si è girata verso di me e con gli occhi pieni di lacrime mi ha detto: “Lasciami, ragazzo!”
♦ Ho pensato di farlo, ma poi le ho detto: “No! A casa sua c’è qualcuno che la aspetta. Pensi ai suoi figli, a suo marito, ai suoi nipoti”.
La signora, tremante, ed io siamo scesi dal ponte e ci si siamo diretti verso il parco Lira.
♦ La mia intenzione era tranquillizzarla ed evitare che si togliesse la vita. Son andato alla delegazione Miguel Hidalgo, ma nessuno ha voluto aiutarmi. Mi hanno detto che non avevano tempo… di lasciarla lì perché la signora si sarebbe tranquillizzata.
♥ Deciso e con i brividi che mi percorrevano tutto il corpo, le ho chiesto dove si stava dirigendo, e lei mi ha risposto:“Vado a scuola a prendere mia nipote”. Mi sono offerto di accompagnarla. Lungo il tragitto mi ha raccontato i suoi problemi. L’ho ascoltata attentamente, mi sono congedato e l’ho invitata a mettere le sue difficoltà nelle mani di Dio.
Tutti i giovedì, come al solito, andavo a fare colazione con i miei amici. Tre mesi dopo, una signora si è avvicinata per salutarmi. Non l’ho riconosciuta e le ho domandato chi fosse: “Sono la signora del ponte”. Non l’ho riconosciuta subito, perché era molto cambiata.
♥ Abbiamo parlato un po’ e mi ha detto: “Avevi davvero ragione quando mi hai detto che Dio mi ascoltava”».
(Fonte: papaboys.org)
♥ ♥ Ed io risposi: «Eccomi, Signore, manda me!» (Isaia 6,8).