La sfacciata ambiguità del Partito democratico di Renzi
L’inizio della nuova legislatura regionale si caratterizza per la sopravvivenza dei vecchi schemi
«La vicepresidenza del Consiglio della Calabria all’esponente Ncd Pino Gentile rivela la sfacciata ambiguità del Partito democratico di Renzi, che non ha avuto la forza di imporre alcun rinnovamento nella regione più bisognosa di pulizia politica, di coraggio e di rottura col passato». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «Avevamo atteso segnali di cambiamento dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che, stando alla nuova poltrona di Gentile e alla mancata nomina dello stesso governatore a commissario per il Rientro dal debito sanitario, deve evidentemente subire imposizioni e ricatti politici romani, si spera non ad oltranza».
La parlamentare Cinque stelle sottolinea: «In Calabria si ripetono, dunque, gli equilibri di potere esistenti a Roma. L’inizio della nuova legislatura regionale si caratterizza per la sopravvivenza dei vecchi schemi e delle solite logiche spartitorie, nonché per la conferma di un ex delfino di Giuseppe Scopelliti. Le elezioni della Calabria sono servite a rimescolare le carte per lasciare le cose proprio come erano».
Nesci conclude: «Vedremo come Oliverio vorrà uscire dalla morsa in cui è stretto, visto che alle regionali ripudiò l’alleanza con i fratelli Gentile».