Continua l’agonia della mia terra, violentata e oltraggiata dal progetto dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia che sta realizzando la cosiddetta “Variante di Caria”, ribattezzata da noi abitanti “Variante della vergogna”.
Non si possono descrivere in poche parole gli effetti e le ripercussioni negative che tali lavori stanno provocando sull’intero territorio.
Questa Vergogna è una enorme cicatrice di 2,5 km che ha devastato un pianoro tra i più belli dell’intera area del Poro, coltivato da secoli dai Cariesi e ornato da sempre da numerosi uliveti, campi variopinti, coltivazioni di mais e di grano.
Senza considerare l’enorme costo economico dell’opera (con queste risorse molte strade provinciali potevano essere messe a nuovo), gli effetti provocati da tale scempio sono sotto gli occhi di tutti. Per consentire l’inizio dei lavori, numerosi ulivi secolari sono stati abbattuti e molti ancora dovranno essere eliminati. Per non citare lo sventramento di un’intera collina, provocato per incastonare al suo interno il tratto stradale, e i problemi che tale opera potrebbe arrecare all’acquedotto comunale le cui tubazioni passano proprio sotto il sito della variante, o il rischio reale per l’abitato di Gasponi a causa dell’elevato movimento di terra che in caso di pioggia potrebbe arrecare seri danni a questa frazione di Drapia. Il tratto interessato dai lavori è inoltre una zona archeologica di grandissima importanza. A pochi metri dal cantiere, vi è infatti un antico cimitero basiliano con numerose tombe scavate nella roccia, le quali, durante il secolo scorso, sono state studiate dall’archeologo trentino Paolo Orsi (numerosi reperti rinvenuti in questo sito sono oggi conservati presso il museo Nazionale di Reggio Calabria). Proprio durante i lavori per la costruzione della strada lo scorso inverno è stata inoltre rinvenuta una necropoli preistorica che risalirebbe al IV millennio avanti Cristo. La scoperta della necropoli ha bloccato il prosieguo dei lavori, ma ultimamente la Soprintendenza ai beni culturali ha dato il via libera alla prosecuzione degli stessi.
Dulcis in fundo, una volta ultimata, la nuova strada-se non dovesse essere modificata- impedirà praticamente a tutti coloro che possiedono terreni e proprietà di raggiungere i loro possedimenti se non muniti di “elicottero”. Infatti, sembra fantascienza, ma chi ha progettato l’opera non ha previsto sottopassaggi e stradine parallele per permettere ai proprietari terrieri di raggiungere i propri possedimenti!
La cittadinanza cariese si è sempre opposta alla realizzazione di tale opera, manifestando fin dalla sua progettazione – anche se, si deve ammettere, in un modo finora troppo pacato- la propria contrarietà. Tuttavia chi avrebbe dovuto tutelare i cittadini ed il territorio- a quanto pare- non l’ha fatto. O non ha voluto farlo. Dov’erano le Amministrazioni comunali drapiesi negli anni passati? Perchè anni addietro- senza fare alcuna opposizione, anzi dando carta bianca in tutto- si è dato via libera al progetto? Perché tale situazione è stata trattata con troppa superficialità? Mi chiedo, in particolare, se gli amministratori passati abbiano mai visto il progetto dell’opera e se abbiano mai preso seriamente in considerazione gli effetti che i lavori avrebbero prodotto sul territorio. Era infine davvero necessario –qui mi riferisco agli attuali amministratori- brindare con le autorità provinciali il giorno dell’inaugurazione del cantiere?
Ci si augura solo che le promesse fatte dalla Provincia di rivedere il progetto siano mantenute e si cerchi veramente di rimediare il rimediabile, imparando una buona volta ad ascoltare e rispettare la voce dei cittadini, le voci della nostra comunità.
Ai politici, principali autori di questo scempio, dico: Non venite a trovarci solo quando la campagna elettorale entra nel vivo. Non siamo serbatoi di voti! Vergogna!
Francesco Pugliese