Da comunicato stampa
È inaccettabile che un processo sullo smaltimento di rifiuti tossici rischi la prescrizione
«Interrogherò subito il ministro della Giustizia. È inaccettabile che un processo sullo smaltimento di rifiuti tossici rischi la prescrizione per il rinvio al 13 ottobre 2014».
Lo dice la giovane deputata M5S Dalila Nesci, in merito a quanto accaduto al Tribunale di Vibo Valentia, dove per mancanza di giudici l’importante processo “Poison”, con 12 imputati per disastro ambientale, rischia di cadere in prescrizione.
La parlamentare prosegue: «Undici mesi di distanza tra un’udienza e l’altra è un tempo assurdo, in uno Stato democratico. Il pericolo concreto è che non si possano punire i responsabili dello smaltimento illecito di 127.000 tonnellate di rifiuti tossici, provenienti dalla centrale termoelettrica di Brindisi».
«Ancora una volta – aggiunge la deputata M5S – ci troviamo a prendere atto dell’abbandono, da parte dello Stato, di una delle realtà più colpite dall’opportunismo politico, dalla mafiosità di colletti bianchi e dalla morsa della criminalità organizzata. Se anche questo processo dovesse arrivare a prescrizione, avremmo toccato il fondo». Per l’accusa gli imputati avrebbero riversato illegalmente i rifiuti tossici e pericolosi nella discarica impianti della “Fornace tranquilla srl”, a San Calogero, nel Vibonese. Il giro d’affari sarebbe di 18 milioni di euro.
«Non è la prima volta – conclude Nesci – che ci troviamo davanti a carenze di organico al Tribunale di Vibo Valentia. A giugno, infatti, grazie anche agli attivisti M5S vibonesi, contribuimmo a far arrivare otto magistrati tirocinanti. Sono passati cinque mesi e sembra che nulla sia cambiato. È necessario che lo Stato si faccia vivo in un territorio a cui manca l’essenziale».