Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La storia di 2.000 libri salvati.
Una straordinaria storia di come si possano amare i libri e salvarli dal macero ha colpito l’opinione pubblica. In una libreria-biblioteca americana un sistema computerizzato, in servizio da alcuni anni, decideva quali libri dovessero restare e quali dovessero essere mandati al macero. La macchina computerizzata condannava inesorabilmente i libri non richiesti… Ma due bibliotecari hanno vinto la macchina e hanno salvato dal macero 2.000 libri.
♦ Alla libreria pubblica di East Lake, Sorrento, Florida, oltre duemila volumi presi in prestito in un anno da un certo Chuck Finley. Una media di 5,5 libri al giorno. Una media fin troppo insolita, tanto da spingere le autorità del posto a chiedersi chi fosse questo lettore così bizzarro.
♥ Ed hanno scoperto che Chuck Finley in realtà non esisteva, ma era il nome con cui George e Scott, due bibliotecari innamorati dei libri, hanno tentato di salvare quanti più libri possibili.
♦ Tutto era iniziato quando nella biblioteca venne attivato un sistema computerizzato che in base alle richieste degli utenti classificava per importanza ciascun libro. Se un bestseller veniva richiesto cento volte la macchina diceva che andava conservato gelosamente, se al contrario da oltre due anni nessuno aveva chiesto la Divina Commedia si decideva per il macero.
♦ Ma George e Scott quel lavoro se lo sono scelto perché amano i libri, anche quelli più bistrattati che giacciono sugli scaffali impolverati, e l’idea di sapere che una macchina sceglieva cosa una biblioteca debba tenere e cosa gettare via proprio non gli andava giù.
♥ E così con lo pseudonimo di Chuck Finley hanno messo fuori gioco la macchina, perché ogni giorno Chuck Finley chiedeva in prestito proprio i libri meno richiesti.
Forse oggi George, Scott e il loro alter ego Chuck rischieranano di perdere il posto per questo disperato tentativo di resistere ad una ottusa applicazione della tecnologia.
Ma intanto ci hanno provato: hanno messo in crisi una “scelta tecnologica”, convinti che a volte per difendere dei valori può comportare andare contro regole ottuse.
(fonte:buonenotizie.corriere.it)