Fede e dintorni

La santa Famiglia, dono all’umanità

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La santa Famiglia, dono all’umanità.

-Oggi, domenica dopo Natale, è il giorno in cui la Chiesa contempla il mistero della santa Famiglia.
– Contempliamo la santa famiglia di Nazareth per conformare a essa la vita delle nostre famiglie. – Essa insegni a noi «che cosa è la famiglia, quale la sua comunione d’amore, quale la sua semplice e austera bellezza, quale il suo carattere sacro e inviolabile» (Paolo VI).
– Il Natale ci ha già mostrato la Sacra Famiglia raccolta nella grotta di Betlemme, ma oggi siamo invitati a contemplarla nella casetta di Nazareth, dove Maria e Giuseppe sono intenti a far crescere, giorno dopo giorno, il fanciullo Gesù. La Vergine santa accanto al suo Bambino e il buon san Giuseppe nella bottega di falegname dove il fanciullo impara anche il lavoro umano.
– Nella casa di Nazareth si compie un avvenimento immenso: poter amare Dio e amare il prossimo con un unico indivisibile gesto! Per Maria e Giuseppe, infatti, il Bambino è assieme il loro Dio e il loro prossimo più caro. – Fu a Nazareth che gli «atti di culto dovuti a Dio» coincisero con le normali cure con cui Maria vestiva il Bambino Gesù, lo lavava, lo nutriva, assecondava i suoi giochi. – Fu allora che cominciò la storia di tutte le famiglie cristiane, per le quali tutto (gli affetti, gli avvenimenti, la materia del vivere) può essere vissuto come sacramento: segno reale e anticipazione di un amore Infinito.

Dal Vangelo di questa domenica (Lc 2,41-52).
♦ genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa.
♦ Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
♦ Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Gesù, Maria e Giuseppe: modello e speranza di ogni famiglia umana!
♦ Nel mistero dell’amore di Dio, Cristo vive in una famiglia umana, perché ogni uomo possa abitare nella santissima Trinità: «Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!», scrive San Paolo.
  Gesù nasce, cresce e vive in una famiglia: nel disegno divino della Rivelazione la famiglia umana è “segno” della famiglia di Dio, la Trinità.
♦ L’uomo e la donna generano nell’amore i figli che Dio Padre rigenera nel Figlio suo come figli suoi. I genitori ricevono da Dio il dono dei figli e non ne sono padroni, ma li restituiscono a Dio aiutandoli a conoscere e a fare la volontà di Dio su di loro.
Anche la famiglia di Nàzaret, come tutte le famiglie, ha sperimentato prove, difficoltà e dolori: dalla nascita a Betlemme, alla fuga in Egitto, allo smarrimento di Gesù nel tempio. La famiglia di Nàzaret non ha mai dubitato di Dio che si rivela anche attraverso le vicissitudini della storia e ha condiviso con Gesù la sua missione, passando dal buio della prova allo stupore della totale fiducia in Dio.
(don Aurelio Russo, Santuario Madonna delle Lacrime, Siracusa).

La famiglia, un dono da custodire e difendere sempre.
Attenti a non perdere la nostra identità originaria
♦ La santa Famiglia di Nàzaret affascina sempre le famiglie credenti che guardano ad essa quale prototipo di vita armoniosa, svolta nella comunione dei suoi componenti.
♦ Anche papa Francesco l’ha indicata, a genitori e figli, come modello esemplare di “risposta corale” alla volontà di Dio Padre, perché è stata consenziente al suo salvifico progetto.
♦ Nella scoperta graduale di esso, i membri di questa singolare “casa” si sono vicendevolmente aiutati a incarnarlo nell’operosità quotidiana vivendo, tra loro e Dio, una comunicazione reciproca, costantemente attenta alle mozioni dello Spirito.

♦ La Casa di Nàzaret diviene così esempio, ma anche sfida, per il nostro vissuto familiare oggi.
Siamo in un contesto storico ben diverso, ma possiamo attingere da essa contenuti valoriali, di crescita nella fede matura che sa tradursi in testimonianza. Essi vanno a rafforzare una vocazione familiare specifica, mostrata in una cultura odierna che spesso crea confusione anche sulla stessa definizione di famiglia.
♥ ♥ L’incalzare di un nuovo umanesimo, che con apporti legislativi ha fatto passare dal 1970 al 2017 atti quali divorzio, aborto, fecondazione artificiale, eutanasia, ha rischiato di destrutturare, frammentare e forse spersonalizzare la famiglia, simbolo profetico della vita.

Questo chiede, in campo cattolico, una più attenta tutela della stessa, nella sua specifica originalità che non va sminuita e nemmeno barattata, equiparandola ad altre forme.
♦ Anche l’emergenza sanitaria vissuta nella pandemia, se da una parte ha gravato tanto sulle famiglie con la sofferenza per la chiusura forzata alla socialità e la lontananza parentale dai soggetti più a rischio, d’altro canto ancora una volta ha evidenziato l’unicità del tessuto familiare come luogo di vicinanza e di intima prossimità e più significativa aggregazione: quella delle relazioni interpersonali e generazionali che creano processi di conoscenza e di apprendimento unici. Se perdiamo questa narrazione di famiglia perderemo anche la sua identità.
(don Vittorio Stesuri, ssp)

Per la preghiera.
* O Dio, che nella santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita, fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa, possiamo godere la gioia senza fine.
* O Dio, nostro creatore e Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio crescesse in sapienza, età e grazia nella famiglia di Nazaret; ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita, perché diventiamo partecipi della fecondità del tuo amore.
* Spirito Santo, aiuta la Chiesa a promuovere e difendere nella verità il valore sacro della famiglia; aiuta i genitori e i figli a superare le prove della vita quotidiana.
* Spirito Santo, aiuta gli sposi in difficoltà, affinché con la tua forza riscoprano la bellezza di vivere il dono di essere famiglia secondo il progetto di Dio.
* Signore Gesù, fa che ogni famiglia, a imitazione della tua santa Famiglia di Nàzaret, sia luogo di sincera comunione e di reciproca tenerezza.
* Signore Gesù, mentre tti ringraziamo per il dono della famiglia, ti preghiamo di accogliere, nella tua infinita bontà, le preghiere di ogni famiglia, specialmente quelle silenziose intrise di lacrime e di sofferenza.
(fonte: cf ladomenica.it)

Oggi, domenica dopo Natale, è il giorno in cui la Chiesa contempla il mistero della santa Famiglia. – Contempliamo la santa famiglia di Nazareth per conformare a essa la vita delle nostre famiglie. Essa insegni a noi «che cosa è la famiglia, quale la sua comunione d’amore, quale la sua semplice e austera bellezza, quale il suo carattere sacro e inviolabile» (Paolo VI). – Anche la famiglia di Nazareth, come tutte le famiglie, ha sperimentato prove, difficoltà e dolori: dalla nascita a Betlemme, alla fuga in Egitto, allo smarrimento di Gesù nel tempio. La famiglia di Nazareth non ha mai dubitato di Dio che si rivela anche attraverso le vicissitudini della storia e ha condiviso con Gesù la sua missione, passando dal buio della prova allo stupore della totale fiducia in Dio.

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