Un silenzio assurdo e inconcepibile
Prontissimi per le nomine nelle aziende sanitarie e indifferenti per il trasporto dei dializzati
Eletta nella Circoscrizione Calabria – foto Libertino
Lo scorso 30 giugno inviai una lettera alla Stasi. Le rappresentai il problema del trasporto dei dializzati, che devono provvedere per conto proprio, con costi spesso insostenibili. Altre Regioni – precisavo alla Stasi – «sono organizzate per garantire un’assistenza completa, compreso l’accompagnamento per la somministrazione della terapia e per il ritorno a casa». Auspicavo, allora, un rapido intervento, «indicativo di una diversa considerazione per categorie fortemente a rischio che, come nella fattispecie, necessitano di cure molto particolari, pesanti e frequenti».
Mettendomi a disposizione come parlamentare, alla presidente Stasi suggerivo, infine, la «convocazione delle imprese di trasporto che beneficiano di contributi regionali, al fine di individuare in tempi brevi, con le aziende sanitarie provinciali, una soluzione efficace per tutelare sino in fondo il diritto alla salute» dei dializzati.
Nonostante i solleciti periodici, dalla presidente non ho mai ricevuto risposta. Ho registrato un silenzio assurdo e inconcepibile, anche perché la Stasi è veloce, quando deve seguire gli interessi del marito nella sanità privata.
Passati tre mesi, pertanto, ho scelto di rendere pubblico il fatto, per due motivi: perché Stasi si attivi al più presto per il trasporto pubblico dei dializzati e perché i calabresi conoscano il comportamento di chi li rappresenta nelle istituzioni.
La sanità resta il problema più importante in Calabria. Ma la politica si gira dall’altra parte, quella propria.
Deputato, M5S