Comunicato stampa
Drammatica la situazione che vive la città e tutto il suo comprensorio
La situazione drammatica che vive la città di (VV) e tutto il suo comprensorio per quanto attiene il settore della sanità impone alcune riflessioni: occorre recidere con la politica sanitaria clientelare e le scelte approssimative che per anni hanno caratterizzato negativamente tutto l’ambiente sanitario ed aprire ad una stagione in cui si selezionano alte professionalità sulla base dei requisiti di merito e non della convenienza politica.
Le varie gestioni commissariali della sanità sia in ambito regionale che provinciale si sono rivelate un vero fallimento peggiorando ancor di più i misfatti operati negli anni dalla politica. Invece di ridurre le spese della malasanità con un valido piano di rientro dai disavanzi e di invertire la tendenza per costruire una efficiente sanità, hanno continuato a privilegiare gli interessi clientelari delle lobby private. Queste lobby, libere da qualsivoglia controllo hanno nel tempo arraffato enormi disponibilità finanziarie senza per questo avere l’obbligo di coadiuvare la sanità pubblica per farla uscire dalle sacche dell’immobilismo dovuto prevalentemente ad una domanda eccessiva e quindi all’afflusso enorme di prestazioni da eseguire costantemente sul territorio. Se a ciò si aggiunge la scelta scellerata da parte dei vari governi nazionali di collocare al vertice della sanità regionale commissari il più delle volte inadeguati, scelta che non ha premiato il valore e la professionalità ma il colore e l’appartenenza politica, allora si ha il quadro reale di una situazione fatta di inefficienze e di omissioni.
E’ del tutto evidente, poi, che l’aver imposto commissari non indigeni alla guida della sanità regionale ha determinato una insensata colonizzazione e al tempo stesso una grave mortificazione. Eppure la Calabria esprime da sempre grandi talenti, dispone di fior di professionisti che rivestono ruoli importanti nel settore sanitario e manageriale in aziende di grande prestigio e rilevanza o nelle università italiane. Se investiti della responsabilità di conduzione della sanità calabrese questi talenti sarebbero, perché legati alla loro terra, ben disposti ed in grado di predisporre tutte le misure di contenimento della attuale emergenza sanitaria connessa alle patologie da coronavirus e al tempo stesso di elaborare in successione un piano strategico per ridare nuovo slancio alla sanità regionale facendo leva sulla loro esperienza e sulle loro alte competenze.
Per non aver potuto o saputo farlo era chiaro che alla fine i nodi sarebbero venuti al pettine e che a pagarne le spese sarebbero stati quegli ospedali periferici ritenuti essenziali e indispensabili per il territorio. Sulla base anche delle norme imposte in ambito regionale relative al decreto dell’ex commissario Scopelliti nella provincia di (VV) gli ospedali di Serra e di Soriano vengono disattivati e il personale medico e paramedico trasferito a (VV). Non v’è dubbio che un territorio già penalizzato da una grave crisi sociale e politica non avrà più un punto di riferimento per le cure sanitarie dei cittadini che saranno costretti a ricorrere a moduli a carattere privatistico con grave dispendio di risorse finanziarie per avere esaudito il loro diritto alla salute.
Se Serra e Soriano piangono, Tropea di certo non sorride. Il decreto Scopelliti, tra l’altro, impone per il P.O. di Tropea la disattivazione dei ricoveri ordinari in chirurgia e la conseguente disattivazione di tutta l’attività chirurgica, ivi compresa quella urologica, la chiusura della sala operatoria, la disattivazione del reparto di ortopedia, di anestesia, la dismissione dei servizi di dermatologia, di reumatologia, di otorino e di gastroenterologia. Altro che ospedale generale dotato di reparti e servizi di diagnosi e cura! Altro che sanità del futuro quella, allora, strombazzata dai parlamentari regionali e nazionali pidiellini!
Tutto ciò a dispetto delle convinzioni ottimistiche del sindaco di Tropea che crede di trovarsi ancora nel paese di Alice nel momento in cui ritiene che anche grazie a lui potrà essere consentita qualche mera attività ortopedica-(unghia incarnita, docce gessate, etc..)-di day hospital e di day surgery presso il presidio di Tropea. Solo uno specchietto per le allodole, un contentino o, al massimo, il giusto prezzo da pagare da parte dell’establishment regionale per continuare imperterrito nell’operazione di demolizione della sanità che accontenta solo le pretese e gli interessi della politica, mentre ignora i criteri oggettivi per una reale ridefinizione programmatica di razionalizzare tutti i servizi e tutte le strutture sanitarie del territorio.
E poi è semplicistico e banale in quanto mistifica distorcendone la realtà che lo smantellamento dell’ospedale di Tropea sarebbe dovuto in massima parte a quei medici, oggi in quiescenza, che in passato non hanno saputo contenerne l’opera di demolizione o addirittura averla favorita. Niente di più falso e fuorviante! Viviamo, purtroppo, di espedienti ,di bugie e di mezze verità in un groviglio di demagogia, di retorica, di populismo che dà l’orticaria e il voltastomaco. Ma non c’è niente da fare .La politica che determina tutto è quella che è perché i politici, per lo più, sono quello che sono. La sanità, al pari di tutte le altre istituzioni, è lo specchio fedele della crisi che attanaglia la società, soffre e si avvia al collasso perché non riesce a convivere con fior di incapaci, di opportunisti, di dilettanti o di vecchi politicanti marpioni, tutti inadeguati per dare ad essa criteri di competitività e di efficienza, quel salto di qualità, insomma, per farla uscire dal degrado funzionale. Che tristezza, pertanto, e quale rammarico constatare che anche il sindaco di Tropea oltre a parlare del nulla ha seri problemi nell’interpretazione di ciò che legge o gli si racconta.
Di pifferai della politica ormai i cittadini ne hanno piene le tasche. Fintanto che la nostra classe politica sarà costituita da politicanti di tale rango che non sono in grado da capire che gli interessi della politica non debbono confliggere con gli interessi della gente, questa martoriata terra di Calabria non avrà mai l’agognato riscatto. Abbiano allora questi signori, quantomeno, il pudore di non apparire o tacere soprattutto quando si tratta di perorare cause indifendibili e abbiano anche ritegno nell’usare a giustificazione della loro sicumera la demagogia mista a populismo con l’utilizzo strumentale della politica.
(Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea) (Ex Sindaco di Zungri)
DR: Tino Mazzitelli