Sembrava finita la saga dei manifesti, e invece Tropea si è svegliata con i muri tappezzati di un nuovo messaggio pubblico rivolto contro la maggioranza. Ancora una volta è il gruppo consiliare “Identità in progress” a scegliere questa tipologia di proclama per “manifestare” alla cittadinanza il proprio punto di vista sul modus operandi dell’amministrazione targata Euticchio. Questa volta il testo ha poco spazio, ed il manifesto pare ispirato alle locandine dei migliori films di Holliwood. Anzi, proprio dal titolo di un noto film che aveva per protagonista Harrison Ford, nei panni, appunto de “Il fuggitivo”, prende spunto questo settimo appuntamento sui muri della città. Il titolo del tema trattato è addirittura preceduto dall’ironica introduzione «Oggi, in prima visione».
Al centro di quello che di sicuro verrà ricordato come il più simpatico tra i manifesti affissi sino ad oggi campeggia la caricatura dei tre personaggi di spicco dell’attuale maggioranza. In primo piano vi è proprio il dottor Antonio Euticchio, sindaco del Comune di Tropea, che cerca di traghettare, remando, un piccolo canotto gonfiato oltremisura fuori dalle acque minacciose che sommergono lo scoglio di Santa Maria dell’Isola presente sullo sfondo. Euticchio indossa, a scanso d’equivoci, la fascia da sindaco sopra una T-shirt bianca. Dietro di lui, con lo sguardo fisso verso l’immaginario osservatore, il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Sandro Cortese, che si stringe alle spalle di Euticchio. Sullo sfondo la scenetta più esilarante, perché dalle finestre del santuario posto sull’isola, quasi oramai sommersa, si leva l’urlo «affonda!», mentre in tutta fretta l’avvocato Michele Accorinti, assessore al Turismo, si sbraccia nell’inutile tentativo di riportare la calma, dicendo che «va tutto bene!». Le limpide acque della cittadina tirrenica sono insozzate da due pezzi di carta galleggianti, nel primo vi si può leggere chiaramente «turismo», nel secondo si intravedono alcune lettere finali che rimandano all’«[uf]ficio [tec]nico» (tra parentesi le parti integrate ndr.). Fra l’immagine principale dei due intrepidi canottieri e quella dell’isola che affonda vi è poi la figura secondaria di un impacciato natante, che rendendosi conto della fuga dei due in un contesto di pericolosa emergenza esclama, nell’inconfondibile dialetto locale, «povera Trupea». Il manifesto è poi concluso dalla frase: «…e la politica del rinvio continua». Essa può servire da sola a motivare il tutto, lasciando intendere che la differita per giorno 29 dell’assemblea convocata per il 15 dai consiglieri di maggioranza in un altro manifesto, quello dell’8 giugno, non è proprio andata giù a molti, primo fra tutti l’avvocato Giovanni Macrì, capogruppo di “Identità in progress”.