Ha provocato le prime reazioni, nel gruppo di maggioranza Uniti per la rinascita (UplR), il manifesto affisso ieri per le vie della città dai membri della lista Passione Tropea (Pt), in cui viene criticata la sentenza del Consiglio di Stato che ha provocato un ribaltone in Consiglio, e viene altresì affrontata la problematica inerente la gestione del porto, da tempo al centro del dibattito politico cittadino.
Ieri mattina, in occasione di una riunione tra il primo cittadino e i membri dell’esecutivo, la maggioranza ha voluto rispondere al contenuto del manifesto della compagine guidata da Adolfo Repice. Erano presenti anche alcuni consiglieri comunali e il consigliere provinciale del Pdl Nino Macrì. In merito alla sentenza, definita «clamorosa» da Pt, gli amministratori spiegano come «il Consiglio di Stato, ancor più del Tar, ha certificato in modo definitivo che nel corso delle operazioni di scrutinio e spoglio ci sono stati dei brogli, che hanno consentito a Passione Tropea di governare in modo illegittimo per più di un anno. La sentenza è una certificazione di ciò, e non è contestabile».
Punto primo: la sentenza
Per quanto riguarda il passaggio del manifesto in cui i membri della lista Pt affermano di essere «determinati a ristabilire la verità dei fatti in tutte le sedi e con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione», dalla maggioranza affermano in modo ironico: «i gradi della giustizia sono finiti, che ci chiariscano quali sono queste sedi deputate alle quali ricorreranno, perché, a meno che non vogliano farlo presso organismi internazionali, o rivolgendosi magari al presidente degli Stati Uniti, per il diritto italiano la sentenza è definitiva, quindi quello che hanno scritto è assolutamente infondato, pretestuoso, sciocco e ha come fine quello di disinformare». Insomma, UplR si è insediata al timone della città e ci resterà fino alla fine del mandato, inutile illudersi del contrario.
Punto secondo: il paese non è più diviso in due
Un’altra «sciocchezza» che a detta della maggioranza sarebbe contenuta nel manifesto di Pt, è la manifesta intenzione della minoranza di voler rappresentare il 50% degli elettori che hanno votato per la lista di Repice. «È evidente e tutti sanno – replicano dalla maggioranza – che il paese non è più diviso in due da molto tempo, il clima si sta svelenendo e già tre quarti della gente ci sostiene, ma noi cercheremo di recuperare con efficacia amministrativa, trasparenza e impegno anche la fiducia degli altri cittadini». Per il gruppo di Vallone, insomma, Repice e i suoi avrebbero perso il consenso di molti loro elettori «per aver lavorato nell’interesse dei singoli e non della comunità».
Punto terzo: il ricorso elettorale
Tra gli altri argomenti trattati dal manifesto, vi era poi la critica politica mossa alla compagine di Vallone sulla seconda istanza del ricorso. Come si ricorderà, la prima, determinante al Consiglio di Stato e attraverso la quale già il Tar aveva annullato la proclamazione di Repice e ordinato le ripetizioni di voto in due sezioni, era quella relativa al ribaltamento del dato elettorale per voti ingiustamente attribuiti. La seconda, in via subordinata alla prima, era quella relativa alla richiesta di annullamento delle elezioni per irregolarità nel voto assistito di alcuni elettori. «Se l’estensore del manifesto avesse chiesto lumi ai tanti avvocati della lista Passione Tropea, avrebbero avuto spiegazioni in merito alla questione, sulla quale sarebbero preparati anche studenti del primo anno di diritto amministrativo». UplR ricorda infatti che, dopo la sentenza del Tar, che si è espressa soltanto sul primo punto, non c’era bisogno di procedere all’analisi della richiesta subordinata. Inoltre è stata proprio la compagine di Repice difendersi di fronte al Consiglio di Stato soltanto sulla questione relativa al primo punto. E i magistrati, come è noto, hanno acclarato che dalle urne delle passate comunali è saltato fuori un voto in più per Vallone.
Sul porto presto una conferenza stampa
Sulla questione del porto, infine, l’amministrazione ha le idee molto chiare e assolutamente opposte a quelle di Passione Tropea, i cui dettagli saranno esposti in conferenza stampa. «Non ci facciamo intimorire – hanno spiegato i membri di UplR – dai loro manifesti, e se dovessimo commettere illegalità, che vadano a denunciarci immediatamente, come abbiamo fatto noi con loro. Noi – concludono – parleremo con le carte in mano, è finito il tempo delle chiacchiere e del fumo».