Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La Quaresima e la gioia.
Oggi, terza domenica di quaresima, risuona il grido: laetare! rallégrati: «Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione». (cf. Is 66,10-11).
La liturgia pone l’accento sulla Pasqua ormai vicina e invita alla gioia. E la gioia è sapere che Dio ha mandato il suo Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
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Dal vangelo di questa domenica (Gv 3,14-21)
Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui…».
1. Non è facile condividere (anche con un cristiano) il pensiero che il tempo di quaresima è un tempo di gioia, un tempo forte di conversione.
♦ Tutti pensano che in quaresima bisogna essere tristi, ma se Gesù è sempre con noi, (anche se viviamo un momento liturgico che ci ricorda la sua passione), il nostro atteggiamento interiore dovrebbe essere di riconoscenza perché Gesù ci ha salvati, siamo un popolo di scampati alla spada, dovremmo gioire, saltare, ringraziare, non piangerci addosso. Forse i cristiani sono ancora ancorati a pratiche religiose passate e non sanno gioire della grazia di Dio sempre presente in noi anche nel periodo quaresimale.
♥ La Quaresima non è dunque solo un tempo di mortificazione, ma di gioia: niente può tenerci lontano da Dio, e la nostra povertà è il luogo dove Lui può dimorare. Basta fargli spazio: digiuno (cioè rinuncia a sentirsi sazi di ciò che ci possiamo procurare: beni, affetto, risultati, ecc.), preghiera (perché il cuore affamato si leva a Dio e attende da Lui il cibo necessario) e misericordia (perché Dio riversa nei cuori di chi grida a Lui il Suo stesso amore) sono gli strumenti che allargano il nostro cuore e lo liberano da tutto ciò che ci intralcia nel cammino della piena comunione con Dio.
♥ Quando abbiamo cominciato la Quaresima, abbiamo imboccato una strada porterà alla gioia, alla salvezza. Amiamo la vita e desideriamo che sia bella, buona, desiderabile. E allora viviamo con gioia la Quaresima perché la vita diventi più bella, più buona, più desiderabile”.
♥ Certo, bisogna convertirsi. Ma la nostra conversione è a portata di mano, il Signore ci dona il suo Spirito per riconciliarci e rinnovarci.
2. In Vaticano si conclude il VHacks (un evento, purtroppo, con scarsa risonanza).
(iniziato lo scorso 8 marzo).
♦ Esperti di informatica e tecnologia si stanno incontrando in Vaticano dall’8 all’11 marzo 2018 in occasione di VHacks, il primo hackathon tenuto Oltretevere.
♦ Un hackathon è un raduno al quale prendono parte, a vario titolo, esperti di diversi settori dell’informatica: sviluppatori di software, programmatori e così via. E’ durato quasi 4 giorni e interessanti sonno state le finalità: lavorative, didattiche, sociali ed etiche.
♦ Quindi in Vaticano si è svolta una sorta di “maratona di cervelli” (il termine hackathon nasce dalla crasi di hack e marathon), di tutte le fedi ed etnie, che hanno collaborato confrontando e usando le loro competenze tecnologiche per identificare soluzioni in ambiti come l’inclusione sociale, il dialogo tra le religioni e le crisi mondiali di migranti e rifugiati.
♦ L’avvenimento è stato promosso dalla società Optic in collaborazione con la Segreteria per la comunicazione, con il Pontificio consiglio della cultura e con la sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
♥ Una sorta di vigilanza tecnologica e soprattutto etica per difendere e promuovere i valori dello sviluppo umano integrale. E’ stato lo stesso Papa Francesco a concedere l’imprimatur affinché l’iniziativa si chiamasse “Vatican Hacks”.
♦ Già in un articolo del 2011 il gesuita Antonio Spadaro, oggi uno degli uomini più vicini al Papa, scriveva sulla Civiltà cattolica un articolo sulla “etica hacker” in cui diceva che “tra fede ed etica hacker si possono creare sintonie. Infatti l’etica hacker può acquistare persino risonanze profetiche per il mondo d’oggi votato alla logica del profitto, per ricordare che il ‘cuore umano anela a un mondo in cui regni l’amore, dove i doni siano condivisi’”.
(fonte: dal web).