Soddisfatto il presidente Lorenzo
Il sindaco Vallone restituisce il sedile dei nobili all’associazione
La Pro loco, per statuto, oltre a fornire informazioni in più lingue ai tanti turisti che da primavera iniziano ad affollare la città, sostiene e promuove tutte le attività presenti sul territorio e organizza da decenni apprezzate manifestazioni. Questo servizio viene svolto per tutto l’anno, fornendo ai tantissimi turisti in cerca di un consiglio per trascorrere le proprie vacanze a Tropea indicazioni in base alle loro necessità sulle possibilità di sistemazione in città. Le richieste giungono numerose anche in inverno, attraverso chiamate telefoniche, via e-mail e addirittura tramite la posta tradizionale, e nessuna domanda resta priva di risposta. «Adesso – aggiunge Lorenzo – ci stanno chiamando le guide turistiche tedesche, francesi, inglesi, che dall’anno scorso stiamo coordinando, per chiederci la conferma che siamo tornati in piazza Ercole, mentre presto comunicheremo l’ufficialità anche ai soci e alle strutture del territorio». Anche la promozione delle strutture presenti in città viene svolta gratuitamente, e l’associazione si sostiene soltanto con il contributo delle tessere dei volontari iscritti. Sono oltre 25mila, ad esempio, le cartine turistiche che vengono consegnati gratuitamente a tutti i turisti che si recano presso l’ufficio della Pro loco, alle quali si aggiungono le guide e i materiali informativi. Questi materiali sono messi a disposizione dai soci o vengono realizzati, come nel caso delle cartine, grazie alle sponsorizzazioni.
Spese per servizi di accoglienza, materiali, assistenza a distanza e servizio informazioni in loco vengono quindi sostenuti dall’associazione, così anche gli eventi che questa organizza, come la “Sagra della cipolla rossa e del pesce azzurro” o le serate di musica che rallegrano il centro storico. «Tutto ciò – precisa Lorenzo – lo facciamo durante tutto l’anno e solo con le nostre forze, nonostante la mancata erogazione del contributo 2010 e 2011 da parte della Regione. Parliamo di cifre ridicole, attorno ai 1200 euro annui, ben lontane da quelle che sono state necessarie per finanziare servizi improvvisati, attivi per soli due mesi».