La stagione turistica, ormai in pieno svolgimento, ci sta offrendo uno spettacolo indecente e deprimente. Credo che Tropea stia attraversando uno dei momenti più bui degli ultimi anni, dove illegalità diffusa e sfrontato disprezzo delle regole la stanno facendo da padrone. Ho sempre sostenuto che senza una cultura della legalità non si va da nessuna parte; ho sempre sostenuto che rispettare le regole conviene ma, evidentemente, se questa è la situazione, c’è ancora tanto da fare. Assistiamo quotidianamente all’assalto alla diligenza, dove si cerca di prendere tutto e subito, noncuranti del bene comune e del superiore interesse dei nostri concittadini a vivere in un contesto civile ed ordinato. Ma ciò che ritengo sia l’aspetto più sconcertante è il silenzio assordante dinnanzi a tutto ciò. Mi chiedo: dove sono quei paladini della legalità, quei filosofi e pensatori, che fine hanno fatto quei santoni custodi del tempio, dove sono le intrepide amazzoni e quei novelli tribuni della plebe che ad ogni piè sospinto imbrattavano i muri della nostra città, urlando allo scandalo per un sacchetto di spazzatura abbandonato per strada o per una buca sull’asfalto non coperta? Tropea sta vivendo nel caos e nel disordine generale e tutto tace, nessuno si ribella, nessuno protesta, nessuno denuncia. Quasi come avvoltoi che volteggiano, famelici, sulla preda in fin di vita, godendo, compiaciuti, della sua lenta agonia. Se si hanno davvero a cuore le sorti del nostro paese non ci si indigna a fasi alterne, non si protesta d’inverno e si tace d’estate, perché, se così è, legittimo è il sospetto che la protesta sia finta, dettata esclusivamente da meschini interessi di bottega. Ho provato a darmi una risposta a tutto ciò e, per la verità, ne ho trovata più d’una: a) taccio per calcolo politico (in fondo, non conviene urtare la suscettibilità di chi potrebbe, domani, darmi il suo voto); b) tale sfascio mi è utile per poi propormi come il salvatore della patria; c) delle sorti del paese, in fondo, non me ne frega nulla; d) per viltà. Qualunque sia la risposta che più vi aggrada la verità resta una ed una soltanto: se tutto va bene siamo rovinati!
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