Premio Internazionale di Poesia “Tropea: Onde Mediterranee”
La giovanissima poetessa di Prato ha ritirato il premio nella Chiesa della Michelizia di Tropea
Il premio, che le era stato assegnato dalla Commissione Esaminatrice del Premio Internazionale di Poesia “Tropea: Onde Mediterranee” costituita da: dott. Gaetano Antonio Bursese – consigliere Corte Suprema di Cassazione – presidente, dott. Giuseppe Meligrana – editore – segretario s.d.v., dott. Francesco Apriceno – giornalista – componente, sig.na Geraldyne Caracciolo – studentessa universitaria, musicista, pittrice – componente, dott.ssa Domenica Cortese – medico ortopedico – componente, prof.ssa Irene Fazzari – insegnante scuola media superiore, pittrice – componente, per la lirica “Pennellate d’autunno”, prima classificata per la sezione Onda prima – Poesia giovane – Settore C – Alunni Scuola Media Superiore, le è stato consegnato dal Presidente dell’Associazione, prof. Pasquale De Luca.
Martina Marotta, nonostante la sua giovanissima età ( frequenta il Liceo delle Scienze Umane “Rodari” di Prato ), ha già pubblicato due libri di poesia L’Arcobaleno della III A e Io spero che ed è stata premiata in numerosissimi concorsi sia in Italia che all’estero (più di 300 premi ricevuti). Dal ministro Giorgia Meloni è stata inserita fra i “Giovani Tallenti dell’Arte Italiana”, infatti oltre alla poesia si dedica alla pittura, alla musica e al canto, ed è stata insignita del titolo di “Alfiere della Repubblica” con D.P.R. del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La sua sensibilità la porta a impegnarsi nel sociale e nel volontariato: fa parte dei Volontari della Croce Rossa Italiana di Prato. Il Comune di Prato le ha conferito il “Gigliato d’argento” per meriti letterari.
Di seguito la lirica con motivazione della Giuria pubblicata nell’Antologia 2014 a pag. 14.
1° posto – Settore C (scuole superiori) PENNELLATE D’AUTUNNO
di Marotta Martina – Prato
Motivazione: Suoni, colori, odori di una stagione a venire che porterà silenzio e riposo: l’autunno. L’Autrice ci sorprende per la sua capacità di immergerci con sole parole in una visione paradisiaca di un ambiente naturale e ce lo fa vivere, vedere e toccare quasi come un dipinto di Monet.
I caldi colori dell’autunno
hanno appena inondato il bosco.
Ingiallite foglie danzano nell’aria
volteggiando fra i rami, ormai spogli
e pronti ad affrontare il freddo inverno.
Son poche, quest’anno, le castagne
che il vento ha disseminato qua e là fra le gialle foglie.
Ricurve su se stesse, anziane donne le raccolgono
riempiendo i grandi cesti che i loro avi hanno intrecciato.
Non lasciano nulla e con le nude mani strappano, soffrendo,
i marroni frutti dall’ultimo abbraccio dei ricci.
Note sul pentagramma sono i suoni del bosco:
giungono cinguettii festosi e cupi fruscii
mentre lontano si sente il grugnire di un cinghiale.
Uno scroscio di pioggia
invita il sottobosco, appena umido,
a diffonder il suo odore di bagnato.
Un delizioso odor di funghi
attira l’attenzione di uomini
e di animali che, piacevolmente,
si contendono i frutti, colori e profumi
di questo tiepido e stupendo autunno.
Uno scoiattolo, intimorito, guarda i cinghiali,
mentre stringe fra le zampe una nocciola…
… l’ultima
Prima del lungo inverno.