Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La pecora nera
alla capanna di Betlemme.
E’ nato il Salvatore. Celebrando, in questi giorni, la festa dell’amore di Dio per gli uomini è giusto ricordarsi di quelli che sono lontani da questo amore. Ci sono tante persone che sono amareggiate e magari noi non siamo in grado di far sentire loro la nostra bontà.
C’era una volta una pecora diversa da tutte le altre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece era nera, nera come la pece.
Quando passava per i campi tutti la deridevano, perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco: «Guarda una pecora nera! Che animale originale; chi crede mai di essere? ».
Anche le compagne pecore le gridavano dietro: «Pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».
La pecora nera non ne poteva più, quelle parole erano come pietre e non riusciva a digerirle.
E così decise di uscire dal gregge e andarsene sui monti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all’ombra dei pini.
Ma nemmeno in montagna trovò pace. «Che vivere è questo? Sempre da sola!», si diceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava.
Una sera, con la faccia tutta piena di lacrime, vide lontano una grotta illuminata da una debole luce. «Dormirò là dentro » e si mise a correre. Correva come se qualcuno la attirasse.
«Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.
«Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dei gregge».
«La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c’era posto con gli altri nell’albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!».
La pecora nera era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù.
«Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».
Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si avvicinò stretta stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
Gesù si svegliò e le bisbigliò nell’orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!».
La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria».
Breve preghiera
O Dio, Padre di Gesù, fonte di ogni cosa buona, donaci occhi limpidi e cuore senza macchia per vedere tutto il beneche c’è nel mondo e gioire dell’amore con cui gli altri si amano.
Donaci occhi limpidi e cuore puro per rallegrarci del bene che anche noi facciamo e dell’amore che anche noi doniamo.
Dalla ricchezza del nostro cuore salga a te il grazie perché tu ci sei vicino in Gesù tuo figlio.