Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La prossima sarà la notte di Halloween, una festività anglosassone celebrata la notte del 31 ottobre. Essa trae le sue origini da ricorrenze celtiche e ha assunto negli Stati Uniti le forme accentuatamente macabre e commerciali con cui oggi la conosciamo. L’usanza si è poi diffusa anche in altri paesi del mondo e le sue manifestazioni sono molto varie: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini, che girano di casa in casa recitando la formula ricattatoria “dolcetto o scherzetto”. Caratteristica della festa è la simbologia legata al mondo della morte e dell’occulto, di cui è tipico l’emblema della zucca intagliata e illuminata.
Anche quest’anno niente streghe, zombies, scheletri e zucche intagliate: la notte fra il 31 ottobre e il primo novembre sarà per giovani e adolescenti la “Notte dei Santi”.
Si sono moltiplicate le iniziative promosse dalle diocesi italiane con l’obiettivo di recuperare, in particolare fra i giovani, il vero significato della festa di Ognissanti.
♦ Spostandosi tra nove differenti punti individuati lungo le vie del centro storico, numerosi ragazzi di una città animeranno rappresentazioni della vita e le opere di un santo. Chi assisterà potrà conoscere così alcuni santi «più da vicino», li potrà «incontrare» in mezzo alla strada, nelle vie piene di turisti e gente che fa shopping, «per ricevere da loro la spinta a fare della santità un obiettivo possibile e quotidiano». La “Notte dei Santi” ha già ottenuto un bel successo, totalizzando migliaia di iscritti.
♦ Nel Veronese, le iniziative che puntano a recuperare il senso autentico della festa di Ognissanti sono invece state avviate già da alcuni anni. I ragazzi festeggiano, al posto di Halloween, “Holyween”: «Si tratta di appendere sulla porta del condominio, o su una finestra di casa, il volto di un santo». Con la semplice idea di tappezzare le città di volti pieni di luce e di bellezza, il “passa parola” si è subito messo in moto, utilizzando il potere comunicativo dei social network e di internet in generale.
♦ Molte scuole hanno visto in “Holyween” l’occasione per recuperare le antiche tradizioni della cultura contadina riguardo ai santi; gli oratori si sono attivati a mascherare i bambini da eroi della fede ed è nata persino una bonaria classifica del Santo preferito per quanto riguarda le affissioni.