L’incontro relazionato da Rosaria Loiacono del Nursind
Luigi Renzo ha puntato il dito contro la concezione utilitaristica, evidenziata già dalla denominazione “azienda”.
Venerdì 8 novembre, su iniziativa della CISAL, si è tenuto presso il P.O. di Tropea un incontro-dibattito sulla situazione sanitaria del nostro nosocomio. Alla relazione sullo stato attuale del presidio da parte di Rosaria Loiacono del Nursind sono seguiti interventi di medici, amministratori locali in carica e passati che, con varietà di sfumature e con qualche posizione di segno opposto, hanno concordato su un punto: l’ ospedale di Tropea è stato vittima di un progressivo depauperamento che lo ha portato alla attuale situazione di precarietà in cui solo grazie all’abnegazione del personale medico e paramedico si è ancora in grado di fornire risposte ai bisogni dell’ utenza. Tra tutti gli interventi vorremmo segnalare per precisione ed equilibrio due in particolare: quello di S.E. il Vescovo della Diocesi Mileto-Tropea-Nicotera mons. Luigi Renzo e quello del Direttore Sanitario del P.O. di Tropea, d.ssa Purita. Il primo ha puntato il dito contro la concezione utilitaristica, evidenziata già dalla denominazione “azienda” che richiama concetti di lucro e profitto, con la quale ormai si intende la sanità; questo mentre la salute dei bisognosi richiederebbe investimenti non finalizzati ad un ritorno economico dovendo perseguire la finalità ultima del benessere e della dignità dei cittadini. La responsabile sanitaria del nosocomio ha invece elencato con puntualità le carenze che si registrano in ciascuno dei servizi offerti . Dal canto nostro, come comitato spontaneo operante da oltre due anni, abbiamo posto domande precise al Commissario Straordinario dell’ A.S.P. di Vibo Valentia, d.ssa Bernardi, alla quale peraltro nessuno aveva intenzione di contestare le criticità risalenti data la sua nomina abbastanza recente: pur consapevoli delle mille problematiche legate al Piano di Rientro e alle ristrettezze economiche imposte alla Regione, volevamo sapere se, come previsto dal famigerato decreto 18 del 2010, l’ Ospedale di Tropea era ancora considerato “Ospedale Generale”. Questo perché dei servizi previsti per tale categoria non abbiamo riscontro né alcuno ha inteso prendere impegni in tal senso. Ebbene, spiace dirlo, ma il Commissario (piuttosto spazientito sin dal principio, per la verità), dopo aver chiesto in maniera schietta di evitare giri di parole e badare alla sostanza, a nostro giudizio, non ha offerto alla platea alcuna risposta concreta limitandosi a porgere una copia in cui erano elencati i servizi offerti dal nostro ospedale “tutti perfettamente funzionanti”!!! A questo punto abbiamo deciso di riservarci a breve un’analisi particolareggiata delle criticità emerse nell’ incontro.
Nel manifesto preparato dalla Cisal l’ospedale di Tropea si presentava avvolto da una leggera nebbia; avevamo interpretato questa impostazione grafica come voluta dal sindacato per rappresentare le incertezze sul destino che l’incontro aveva la lodevole intenzione di dissipare. Purtroppo con amarezza dobbiamo constatare che la nebbia non si è diradata.
Il Comitato
No allo Smantellamento
dell’ Ospedale di Tropea