Il giovane artista ha frequentato lo studio di Albino Lorenzo.
L’esposizione personale che termina il 16 Agosto ha ricevuto numerosi consensi.
L’esoposizione personale che termina il 16 Agosto ha ricevuto numerosi consensi.
Ha riscosso numerosi apprezzamenti la mostra personale dell’artista Antonio Pata. Cittadini e turisti hanno potuto ammirare le sue opere dal 5 al 16 Agosto, dalle ore 18 alla mezzanotte, nella Biblioteca Comunale, luogo che porta il nome del suo Maestro, l’artista di fama mondiale Albino Lorenzo considerato dal giovane pittore un maestro di vita oltre che di arte. Infatti, Pata ha fatto tesoro dei suoi insegnamenti, creandosi uno stile originale e, dedicandosi anche alla sperimentazione di nuove tecniche, è riuscito ad interpretare diversi generi artistici fino alle avanguardie. Per ben dieci anni il giovane artista ha frequentato lo studio di Albino Lorenzo per apprendere da lui le tecniche della pittura, un periodo di cui ricorda anche le frasi pronunciate dal Maestro per dirgli cosa si deve fare e cosa non si deve fare nella realizzazione di un opera d’arte. Una volta perfezionatosi come pittore attraverso l’esperienza e l’impegno tenace, Pata ha iniziato a stupire, partendo dall’imprimere i colori ad olio sulla masonite, la tipologia di legno prediletta da Lorenzo, interpretando in maniera originale nature morte ed altri oggetti, mettendo in campo una certa abilità nell’applicare la prospettiva tridimensionale al disegno. Tutte le scene che il pittore immortala sulla tela in questa fase della sua produzione sono oggetti fisicamente presenti nell’ambiente nel quale vive, egli compie un sofisticato “studio del vero” che lo porta a dipingere ciò che vede con i suoi occhi in un determinato istante. Di particolare pregio sono anche le opere che il giovane artista ha dipinto sulla tela utilizzando colori acrilici. Scene naturali vengono estrapolate dalla realtà in cui si manifestano e vengono reinterpretate e stilizzate, conferendo all’osservatore un senso di leggerezza. In un altra fase, invece, il pittore ha dipinto, sempre sulla tela e con colori acrilici, galassie, soggetti tipici dell’universo come navicelle spaziali o satelliti, i quali restituiscono l’idea dell’infinito che ci avvolge. Ma di particolare rilievo e pregio risulta in particolare un’opera che ha ricevuto numerosi apprezzamenti e che rappresenta il saggio della sua genialità, l’opera con la quale l’artista ha consacrato la sua fervente creatività. Su tela, un circuito stampato, prelevato da un apprecchio radiofonico viene incorniciato da colori acrilici per diventare opera d’arte. Un oggetto tecnologico, prodotto in serie per essere integrato in numerosi prodotti, viene decontestualizzato per prendere parte al momento artistico. Antonio Pata ha dato una ulteriore dimostrazione di essere un’artista dotato di una certa sensibilità e apertura mentale, sicuramente sviluppata grazie alle numerose esperienze che ha compiuto nel corso di viaggi in giro per l’Italia e l’Europa. E’ stato infatti a Messina, a Roma, a Torino, a Verona, a Vienna. Il pittore, pur avendo trentuno anni è già conosciuto per i suoi dipinti anche in America, dove quattro artisti custodiscono i suoi dipinti che hanno acquistato con entusiasmo. Su di lui ha anche scritto lo storico dell’arte Alberto Trivellini su “Il Corriere di Roma”, ma la sua arte è apprezzata anche in Francia dove sta avendo contatti con le Artspace Galleries. Negli anni ha già esposto le sue opere in diversi paesi della zona ed ha partecipato anche a mostre collettive. Alcune opere sono esposte anche nella Sala del trono Innocenzo XII di Palazzo Pignatelli a Roma, dove ha ricevuto il Premio nazionale di cultura “Veritas”. A questa circostanza è legato un ricordo molto importante per il pittore. Infatti, presso questo luogo è conservato il dipinto in cui Pata ha realizzato il ritratto del Maestro Albino Lorenzo qualche tempo prima della sua morte. Il giovane artista ha partecipato alla XXXII giornata della cultura presso la sala del Carroccio, in Campidoglio, ricevendo il Premio “Traguardo” 2005 per la cretaività, operosità e consensi. Antonio Pata è stato inoltre inserito nel catalogo relativo alla guida turistica sulla Calabria, “Kalabrien”, della scrittrice tedesca Whitten.