Fede e dintorni

LA LUCE DI CRISTO NELLE PERSONE CONSACRATE

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La luce di Cristo nelle persone consacrate.

– Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore, una festa così vicina ancora al Natale, eppure già colma della luce della Pasqua.
– Il Bambino Gesù che viene presentato al tempio è il Figlio Unigenito di Dio venuto a salvare l’umanità; è il nostro Salvatore.
– In questa festa siamo invitati ad andare incontro a Lui con le nostre luci, a volte fulgide e altre volte smorte e tremolanti.
– Quest’anno la pandemia del coronavirus ci limita nei segni sacri e nell’incontro con gli altri. Ma Gesù la luce che vince la notte; è il coraggio che vince il terrore; è la vita che vince la morte! Gesù ci aiuterà a superare anche questo periodo doloroso per tutta l’umanità
– Oggi è la giornata della Vita consacrata, la XXV edizione: “Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo i più numerosi! Ci ha chiamati per una missione di gioia!” – Nella basilica di San Pietro, alle ore 17.30, Papa Francesco presiederà una Celebrazione eucaristica, spoglia dei segni e dei volti gioiosi che la illuminavano negli anni precedenti, ma pur sempre espressione di quella gratitudine feconda che caratterizza le vite dei consacrati.

Dal Vangelo di questo giorno (Forma breve: Lc 2,22-32).
♦ Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
♦ Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

Il saluto riconoscente a tutti i consacrati e le consacrate nell’anno della pandemia.
(dalla lettera del Prefetto e del Segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica)

♦ Carissimi, vi raggiungiamo in una giornata cara a tutti noi, consacrate e consacrati, perché dedicata alla nostra meravigliosa vocazione che in diverse modalità fa splendere l’amore di Dio per l’uomo, la donna e l’universo intero.
♦ Oggi 2 febbraio celebriamo la XXV Giornata della vita consacrata. Nella basilica di San Pietro, alle ore 17.30, Papa Francesco presiederà una Celebrazione eucaristica, spoglia dei segni e dei volti gioiosi che la illuminavano negli anni precedenti, eppure sempre espressione di quella gratitudine feconda che caratterizza le nostre vite…
… Seguiamo da mesi le notizie che giungono dalle comunità delle diverse nazioni: parlano di smarrimento, di contagi, di morti, di difficoltà umane ed economiche, di istituti che diminuiscono, di paure… ma parlano anche di fedeltà provata dalla sofferenza, di coraggio, di testimonianza serena pur nel dolore o nell’incertezza, di condivisione di ogni affanno e di ogni ferita, di cura e vicinanza agli ultimi, di carità e di servizio a costo della vita…
Nell’Enciclica “Fratelli tutti” Papa Francesco ci invita ad agire insieme, a far rinascere in tutti «un’aspirazione mondiale alla fraternità» (n. 8), a sognare insieme (n. 9) affinché «di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale…» (n. 6).

Consacrate e consacrati negli Istituti religiosi, monastici, contemplativi, negli istituti secolari e nei nuovi istituti, membri dell’ordo virginum, eremiti, membri delle società di vita apostolica, a tutti voi chiediamo di mettere questa Enciclica al centro della vostra vita, formazione e missione.
♦ D’ora in poi non possiamo prescindere da questa verità: siamo tutti fratelli e sorelle, come del resto preghiamo, forse non con tanta consapevolezza, nel Padre nostro, perché «senza un’apertura al Padre di tutti, non ci possono essere ragioni solide e stabili per l’appello alla fraternità» (n. 272)…
♦ … Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!» (n. 8).
Allora, nell’orizzonte di questo sogno che viene consegnato alle nostre mani, alla nostra passione, alla nostra perseveranza, anche quest’anno il 2 febbraio sarà una bella festa nella quale lodare e ringraziare il Signore per il dono della nostra vocazione e missione!…
… A Maria, nostra Madre, Madre della Chiesa, donna fedele e a san Giuseppe, suo sposo, in quest’anno a Lui dedicato, affidiamo ciascuna e ciascuno di voi. Si rafforzi in voi una fede viva e innamorata, una speranza certa e gioiosa, una carità umile e operosa.
A Maria, nostra Madre, Madre della Chiesa, donna fedele e a san Giuseppe, suo sposo, in quest’anno a Lui dedicato, affidiamo ciascuna e ciascuno di voi. Si rafforzi in voi una fede viva e innamorata, una speranza certa e gioiosa, una carità umile e operosa.
Dal Padre e dal Figlio e dallo Spirito Santo, nostro Dio misericordioso, imploriamo la benedizione su ognuno e ognuna di voi.
João Braz Card. de Aviz, Prefetto – José Rodríguez Carballo, O.F.M., Arcivescovo Segretario

Attualità della vita consacrata: anima profetica in una società distratta.
♦ Il Concilio Vaticano II ha parlato della vita religiosa in un denso capitolo della costituzione dogmatica “Lumen gentium”. Ha poi trattato del rinnovamento della vita religiosa nel decreto “Perfectae caritatis”.
♦ Dopo il Concilio non si contano i documenti del magistero, gli sforzi di rinnovamento degli istituti religiosi, le pubblicazioni e i convegni.
♦ Eppure tutto ciò non è bastato ad evitare, dal 1964 ad oggi, che si interrompesse il trend decrescente delle vocazioni alla vita religiosa nei vari continenti, con l’eccezione di Africa ed Asia.
Attualmente nel mondo i religiosi (sacerdoti e non) sono 184 mila e le religiose professe sono 649 mila. Fa sperare la nascita di nuove forme di vita consacrata.

Ma qual è il senso della presenza della vita consacrata nella Chiesa e nella società?
♦ Dalle inchieste emerge che la gente vede i religiosi e le religiose come avvolti nella nebbia. Eppure la loro esigua visibilità non impedisce l’attrazione
che scaturisce dal mistero della normale quotidianità della loro esistenza.
Il punto nodale dell’incapacità di comprenderli sta nel loro essere segno di contraddizione in mezzo agli uomini.
È, infatti, assai difficile che la società secolarizzata possa, con immediatezza, riconoscere il primato di Dio nella vita di una persona.
Più facile capirne l’agire. «La società non potrebbe esistere – ha riconosciuto Umberto Eco dal suo osservatorio laico – se alcuni dei suoi membri non si votassero a un fine contemplativo e di ricerca».
Il servizio dei consacrati, oggi più di ieri, è cercato nei diversi ambiti della società, da quello della difesa e cura della vita a quello dell’attenzione agli emarginati, dall’educazione dei giovani alla cultura e ai media. In questi ambiti la loro testimonianza converge nella visione di Chiesa di papa Francesco, in quell’ospedale da campo, in cui religiosi e religiose ricoprono il ruolo di anima profetica.
(Padre Vito Magno in ladomenica.it).

La presenza dei religiosi segno di gioia
-Testimonianza dall’ India –

♦ In un ospedale di missione ci sono delle suore infermiere. Una di esse scrive:
“Un tubercoloso mi ha chiamata accanto al suo letto, e dopo avermi guardata fissamente, mi chiese:
– Vergine bianca, tu hai ancora la mamma?
– Sì, e sta bene per grazia di Dio.
– Hai anche delle sorelle?
– Ne avevo quattro, ma la più vecchia è morta poco tempo fa.
– Hai anche dei fratelli, vero?
– Sì.
-E anche molti parenti che ti vogliono bene?…
– Molti…; ma perché ti affatichi tanto a chiedermi tutto questo?
– Perché, vedi, io mi commuovo, vedendoti lavorare così, una signora come te! Tu hai una mamma, delle sorelle, dei fratelli e tanti amici. La tua vita sarebbe stata così dolce al tuo paese… Dimmi, dunque: “Perché hai abbandonato la gioia per venire qui a soffrire? Dimmelo”.
– Su, su, calmati… Vedi, a parlare ti fa male il petto. Più tardi ti dirò il nome di Colui che mi ha detto di venire a curarti.
E lo baciò in fronte.
(fonte: Storie di suore, Godfrey Press, Londra).

«La presenza dei religiosi è segno di gioia.
Quella gioia che scaturisce dall’esperienza intima di Dio che riempie il nostro cuore e rende davvero felici»
(Papa Francesco).

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore, una festa così vicina ancora al Natale, eppure già colma della luce della Pasqua.– Il Bambino Gesù che viene presentato al tempio è il Figlio Unigenito di Dio venuto a salvare l’umanità; è il nostro Salvatore. – In questa festa siamo invitati ad andare incontro a Lui con le nostre luci, a volte fulgide e altre volte smorte e tremolanti. – E quest’anno la pandemia del coronavirus ci limita nei segni sacri e nell’incontro con gli altri. – Oggi è la giornata della Vita consacrata, la XXV edizione: “Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo i più numerosi! Ci ha chiamati per una missione di gioia!” – Nella basilica di San Pietro, alle ore 17.30, Papa Francesco presiederà una Celebrazione eucaristica, spoglia dei segni e dei volti gioiosi che la illuminavano negli anni precedenti, ma pur sempre espressione di quella gratitudine feconda che caratterizza le vite dei consacrati.

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