Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La lingua, che bel piatto!
Gesù ha detto che “la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12,34) e noi dovremo rendere conto di ogni parola che esce dalla nostra bocca. San Giacomo ci esorta in modo chiaro ad usare la nostra lingua per onorare Dio; dice anche che dobbiamo essere “veloci nell’ascolto e lenti nel parlare”. Evitare quindi l’impulsività. Pensare prima di parlare! – C’è un esercizio molto importante da fare per custodire le relazioni importanti nella nostra vita, quello di imparare a frenare la lingua, soprattutto quando si è arrabbiati. Infatti le parole che usciranno dalla bocca saranno pallottole pericolose, che procureranno ferite profonde. Quando la rabbia sale, le parole possono davvero fare male. Una volta le mamme spesso insegnavano questa lezione ai figli: “Se non hai niente di bello da dire, allora non dire nulla”. – Ma ci sono sempre parole belle che si possono dire. Allora impariamo a dire parole di stima, di incoraggiamento. di ringraziamento. Tutti ne abbiamo bisogno. E Dio sarà lodato per questo.
La più grande virtù e il più grande difetto: è la lingua, un gran bel piatto!
♦ Una volta, nei tempi antichi, un re chiamò il maggiordomo del palazzo e disse: “Oggi verrà un mio amico a pranzare qui e voglio che la cucina prepari un piatto molto speciale”.
♦ Il maggiordomo suggerì: “Che dici di un piatto che porti la migliore virtù del mondo?”
Il re fu stupito dalla proposta e allo stesso tempo tempo fu incuriosito; e acconsentì.
All’ora di pranzo, con sorpresa del re e del visitatore, c’erano lingue di diversi animali e con vari condimenti.
C’era la lingua di una mucca, di capretto, dimaiale, e persino di un coniglio.
♦ Il re mangiò, gli piacque, ma chiese al maggiordomo: “Perché hai cucinato le lingue, se tu hai detto che ci sarebbe stato un piatto della migliore virtù?”
Il maggiordomo rispose: “Vostra Maestà, con la lingua possiamo insegnare, consolare, lodare, diffondere cose buone e condurre le persone a Dio“.
♦ “Va bene – disse il re – Domani voglio un piatto con il peggior difetto del mondo”
♦♦ Il maggiordomo andò in cucina e chiese di ripetere lo stesso piatto di lingue. Questa volta c’era persino quella di un formichiere.
“Mi stai prendendo in giro – disse il re arrabbiato – Perché lo stesso piatto ieri, se per oggi io chiesto l’esatto contrario?”
♦ Il maggiordomo spiegò: “Lungi da me il mancare di rispetto a Vostra Maestà. Ho chiesto di ripetere il piatto, perché con la lingua, possiamo anche fare molto male. Possiamo, mentire, diffondere intrighi, pettegolezzi, provocare violenza e guerre, distruggere la felicità e la vita delle persone“.
♦ Il re non ebbe altra scelta che accettare la lezione.
♥ “Fratelli miei, se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo.
– Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo.
– Anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota.
– Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna” (Lettera dell’apostolo Giacomo, 3,1-6).
♥ Curiamo la conversione del nostro linguaggio, non usandolo per il male, ma facendolo strumento della costruzione del Regno di Dio.
La santità della Madonna continua risplendere con gentilezza in tutto il mondo. Ella ci aiuti a convertirci sempre di più.
(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).