“PASSATE DALLA MEMORIA”.
In piazza Otto Marzo l’edizione 2012 del “Tamburello Festival” .
Il 18 agosto nella piazza Otto Marzo di Zambrone andrà in scena la nona edizione del Tamburello festival. La kermesse, intitolata “Passate dalla memoria” è dedicata alle “Passate”, moduli musicali tipicamente “aspromontani” che si inseriscono all’interno delle lunghe “Sonate”.
In pratica, nelle “passate” i “sonaturi” con i loro strumenti cercano una continua interazione (tamburello e organetto; zampogna e tamburello; pipita e zampogna; e così via) fino a raggiungere un perfetto equilibrio musicale. Le “passate” accompagnano le “rote” e cioè la tradizionale “festa a ballu” calabrese. Una “festa” nella quale l’edonismo… cede il passo a sentimenti autentici e intensi. La manifestazione si aprirà con un simbolico omaggio a Vittorio De Seta (“Di parole passate”). Poi sarà la volta dei “Dericati” un trio calabrese che proporrà un programma di musica e canzoni popolari calabresi. Ad essi si unirà anche Salvatore Megna, voce popolare di Mesoraca (Kr) tra le più calamitanti della Calabria e maestro di “battente”. Quindi toccherà ai “Lisarusa” affermata band di Chiaravalle che porta nello spettacolo le “sonate” tipiche dell’area di riferimento. Infine, le “Radici calabre” che porteranno sul palco energia e vitalità, sapientemente combinate con la tradizione popolare calabrese. A fare da cornice ai concerti, una ricchissima esposizione di strumenti musicali tradizionali calabresi, curata dal maestro Pasquale Lorenzo. I “Giganti” riproporranno la storia d’amore tra Mata e Grifone. Venti, gli artisti ed artigiani locali che esporranno i loro prodotti e le loro creazioni nel centro tirrenico. “Passate pietanze” è il titolo dedicato alla sagra aramonese (anch’essa giunta alla nona edizione). “Passate in foto”, la ricca esposizione fotografica che verrà proiettata durante l’ultimo concerto. Chiuderà la manifestazione il rito della “Cameiuzza”. Da sottolineare che tutti gli artisti che saliranno sul palco sono calabresi. Non è una scelta di chiusura al confronto, ma, al contrario, un modo per affermare la ricchezza culturale di una Calabria dalla storia antica che ha nell’elemento coreutico-musicale, il suo cuore pulsante.
Centro studi umanistici
e scientifici Aramoni