Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La “Guida Michelin dei poveri”.
In Italia forse tutti sanno che esiste la Guida Michelin che indica tutte le stelle dei migliori ristoranti; e mette ansia a tanti ristoranti desiderosi di far parte dell’elenco della prestigiosa Guida. Ma forse non tutti sanno che c’è anche una sorta di “Guida Michelin dei poveri” (così la chiamano ormai tutti) che indica dove mangiare, vestirsi e dormire: è compilata dalla Comunità di Sant’Egidio e da 29 anni è diventata la “Guida Michelin dei poveri”. Il bene bisogna farlo, ne siamo tutti convinti, ma bisogna farlo bene, e ciò può sorprendere qualcuno. Ed ecco allora la «Guida Michelin» dei senzatetto che non vuole essere una civettuola imitazione, ma offrire all’attenzione dei bisognosi (e anche dei pigri) il servizio del bene. Sapere che questa Guida a Roma è giunta alla 29esima edizione testimonia la sua validità, anche se poi non tutti se ne accorgono. E se qualche volta anche noi prendessimo parte ai benefici offerti dalla guida, lasciando poi non solo la nostra curiosità ma una offerta di solidarietà? Potrebbe essere una idea natalizia.
L’altro giorno, 10 dicembre, è stata presentata a Roma la nuova edizione della guida della Comunità di Sant’Egidio: tutti gli indirizzi per l’accoglienza. Sono 8mila le persone che vivono per strada nella Capitale.
Soltanto a Roma sono circa 8.000 le persone costrette a vivere in condizioni di povertà estrema. Secondo le stime della comunità di Sant’Egidio, almeno 2.500 dormono in strada e altrettante trovano rifugio in edifici abbandonati o altri insediamenti. Solo una parte può contare sull’ospitalità di centri parrocchiali (1.700) o di strutture convenzionate con il Comune (800).Eppure la solidarietà non manca e nelle molte città in cui opera la Comunità crescono i punti di assistenza e ricovero a cui rivolgersi.
♦ La “Guida Michelin dei poveri”, giunta ormai alla sua 29esima edizione, ne raccoglie indirizzi e contatti per offrire ai senza tetto uno strumento utile alle prime necessità, e ai volontari la possibilità di mettersi a disposizione più facilmente.
Assieme alle persone senza fissa dimora (oltre 50mila in tutta Italia secondo l’Istat), aumentano infatti anche quelle che hanno voglia di dare una mano, cresciute del 20% nel 2018. «C’è un popolo solidale che cresce e trova in Sant’Egidio un riferimento. Un popolo variegato e fantasioso – ha detto don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere, nel corso della conferenza stampa di oggi –. Viviamo in un tempo complesso, ma dobbiamo mostrare a tutti che è possibile uscire dalla strada. Le istituzioni devono fare la loro parte ma anche i cittadini: siano solidali sentinelle, si accorgono degli invisibili e facciano qualcosa.
A volte basta un interesse piccolo a cambiare la vita delle persone ferite, ma anche per cambiare la nostra».
♦ Il coordinatore delle Cene Itineranti, Augusto D’Angelo, è il testimonial della ‘Guida Michelin dei poveri’ realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma. – “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, che è poi il vero nome della guida, contiene gli indirizzi di 879 servizi, tra cui mense, centri di ascolto, strutture doccia e sportelli per alcolisti e tossicodipendenti.
E’ stata stampata in 10mila copie e distribuita ai poveri e agli operatori. «Molti centri non hanno chiesto di essere censiti perché si tratta di piccole iniziative di accoglienza, ma sono comunque importanti. Le istituzioni dovrebbero assecondare questa creatività solidale passando da una gestione emergenziale della povertà alla progettualità. A queste persone e stata sottratta la dignità e la loro esistenza è una domanda aperta, dare una risposta è un dovere di tutti».
♦ A sponsorizzare la guida c’è anche chi ne ha fatto uso in prima persona e ora si adopera per gli altri assieme alla comunità: «La cosa peggiore della povertà è la solitudine – dice Sergio (ex clochard) di 76 anni, molti dei quali vissuti in strada –. Grazie alla Comunità di Sant’Egidio sono tornato ad essere una persona normale e ho iniziato anche io a dare una mano. La guida Michelin dei poveri è uno strumento necessario e c’è tutto quello che serve per vivere dignitosamente e tornare ad essere quelli di prima».
♥ La rete di Sant’Egidio distribuisce nella Capitale cinque tonnellate di cibo a settimana e tre di indumenti. Consegna 22mila coperte all’anno, assieme a 12mila prodotti per l’igiene personale. Un impegno continuo che si affianca a quello degli oltre 5mila operatori impegnati nella distribuzione di cene in strada.Come da tradizione, anche questo Natale l’associazione organizzerà centinaia di pranzi ospitati da mense sociali, centri per gli anziani e carceri. L’obiettivo per il 2018 è quello di mettere a tavola 60mila persone tra bisognosi e volontari di cento città italiane.
Lo stesso si farà in 77 paesi in tutto il mondo.
♥ Per sostenere l’iniziativa, Sant’Egidio ha attivato la campagna “A Natale aggiungi un posto a tavola” per aiutare gli organizzatori donando 2 euro con un sms o una telefonata da rete fissa al numero 45586.
(fonte: Avvenire.it 10 dicembre 2018)
Alcune cifre della Guida.
“Dove mangiare, dormire, lavarsi”, 257 pagine. È la “Guida Michelin dei poveri” edita dalla Comunità di Sant’Egidio, che quest’anno giunge alla 29ª edizione.
♦ Presentata a Roma, la guida è suddivisa in 13 sezioni, all’interno delle quali vengono menzionati 879 servizi.
Si va dalle mense (42) ai gruppi (41 di cui 14 parrocchiali) che offrono cene per la strada, dai centri stabili dove dormire ai servizi docce (29), dai centri dove curarsi (37) ai servizi di assistenza telefonica (10), dai centri e comunità per alcolisti e tossicodipendenti (38), ai centri di assistenza per detenuti e ai centri per donne vittime di tratta (13).
♦ Ci sono poi i servizi contro il gioco d’azzardo (19), le scuole di italiano per stranieri (25) e i corsi di formazione per mediatori culturali. Diecimila le copie della guida che sono state stampate e che verranno distribuite ai poveri e agli operatori dei servizi.
♦ Nuovi aggiornamenti, come anche eventuali richieste di aiuto e segnalazioni di persone in difficoltà possono essere comunicati contattando il telefono della Comunità di Sant’Egidio 06.4292929.
♦ La guida è pubblicata anche in altre città italiane, europee e a Buenos Aires.