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La guerra rievocata da Miceli

Ancora un titolo interessante dalla giovane casa editrice di Giuseppe Meligrana. Si tratta di “Un giorno alla volta – diario di prigionia (1943-1945)” di Antonio Miceli, calabrese di origini che oggi risiede a Sondrio. L’autore approda a questa sua seconda pubblicazione dopo l’esperienza di una commedia in 3 atti, “Genesio”, pubblicata a Milano nel 1954, edita dalla Casa editrice Gastaldi. Contestualmente all’uscita di questo nuovo libro di Miceli, la casa editrice tropeana ha attivato un servizio di vendita on-line sul proprio sito – www.meligranaeditore.com – che riporta maggiori informazioni biografiche degli autori oltre a brevi recensioni sui testi.
Ma chi è Miceli? Nato a Spilinga nel 1918, il giovane Antonio prosegue l’amore per le materie umanistiche dei suoi studi classici e si laurea in Lettere all’Università di Napoli. Nel 1943 partecipa alla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale viene fatto prigioniero dai tedeschi, che lo tratterranno in questo stato sino al 1945. Al rientro in patria inizia una brillante carriera a scuola come insegnante di lettere in giro per l’Italia, fino a diventare preside.
È proprio sulla sua esperienza di soldato, prima, e di prigioniero dei tedeschi, poi, che si ispira questo suo nuovo scritto.
Un giorno alla volta è un’opera che – come scrive nell’Introduzione Alessandra Truzzi – «è rivolta implicitamente alle nuove generazioni: l’esile speranza che si possa avere un mondo migliore, più giusto e umano, è affidata appunto ai giovani; se essi prenderanno veramente coscienza che la guerra – qualsiasi guerra (non esistono “guerre sante”, neppure le Crociate lo furono) – è un crimine assoluto, essi saranno anche capaci di impedire che vi siano ulteriori conflitti».
È con uno stile semplice ma efficace, dunque, che Miceli rievoca la sua avventura in modo molto attento: da Spilinga fino a Novara, dalla Grecia fino alla Germania, egli rivive in prima persona tutti gli avvenimenti che bene o male lo hanno coinvolto emotivamente. C’è un po’ di tutto in questo diario romanzato: la guerra, la morte, la paura, la fame, il coraggio, la fedeltà alla patria, i campi di prigionia, la storia, l’amicizia, la crudeltà e anche l’amore o, meglio, le donne.
Insomma, un libro avvincente e interessante, che non annoia mai il lettore.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it