Attualità

La Giornata della Memoria

Parghelia ricorda le vittime della Shoah

Filippo Accorinti, Giuseppe Pugliese e Domenico Cortese sono state alcune fra le tante persone deportate delle nostre zone

Campo di internamento
Campo di internamento
Anche quest’anno l’Amministrazione di Parghelia ha celebrato la Giornata della Memoria per ricordare le milioni di vittime della Shoah ed in particolare Filippo Accorinti, Giuseppe Pugliese e Domenico Cortese che sono state alcune fra le tante persone deportate delle nostre zone.
Filippo Accorinti era nato a Tropea nel 1916 e vissuto a Parghelia, dopo la laurea in giurisprudenza a Roma, giovanissimo, risultò vincitore del concorso a vice commissario di Ps. Negli anni drammatici del finire della seconda guerra mondiale, prestò sevizio alla Questura di Udine dove le SS irruppero e catturarono una diecina di poliziotti per poi deportartarli in un campo di concentramento. Non vi fecero più ritorno. Del Commissario Filippo Accorinti e degli altri poliziotti non si trovò mai il corpo. Deportato in Germania il 26 agosto 1944, a Dachau e poi a Mathausen, morì il 20 aprile 1945.
La Dott.ssa Anna Sambiase, assessore alla cultura, dichiara: “Il Giorno della Memoria non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui l’umanità è stata capace, né sostenere un’assai poco ambita «superiorità» del dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di questo.”
L’anno scorsol’amministrazione di Parghelia aveva ricordato i deportati consegnando una targa ai familiari di Accorinti, Pugliese e Cortese e proiettando il film documentario “Mio padre nel lager” del regista Enzo Carone con la narrazione fuori campo del protagonista affidata alla voce di Michele Kalamera e gli interventi dello scrittore Antonio Pugliese e dell’anziano genitore recentemente scomparso.
Quest’anno, invece, l’amministrazione ha organizzato una visita guidata (domani 29 gennaio) al grande campo di internamento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza.

Condividi l'articolo