Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La gioia di avere una fede.
A volte ostentiamo atteggiamenti non naturali al nostro animo e alla educazione che abbiamo ricevuto: questo avviene soprattutto quando si tratta di affari di cuore e di religione. Un sottile senso di vergogna ci impedisce di manifestarci quelli che siamo realmente, nella illusoria voglia di apparire diversi. – Stiamo attenti: lasciamo che sia DIO a scrivere la nostra vita e non altri.
♦ Due signori discorrevano insieme, ed uno di essi domandò all’altro: «Lei quale fede professa?» E quegli rispose: «Io non ho alcuna fede; a questo riguardo, sono come un foglio di carta bianca».
♦ Ma il primo interlocutore, che era un uomo piissimo ammonì: «Allora, caro signore, stia ben attento che il diavolo non vi scriva il suo nome».
♥ Tali coraggiose parole scossero profondamente l’incredulo, il quale non riusci mai più a dimenticarle. In quel giorno un raggio della grazia divina era penetrato nella sua anima: e da allora in poi, mostrò sempre maggiore interesse per le cose della religione, finché non ricominciò anche a pregare come sua madre gli aveva insegnato da bambino.
Questo uomo era un dotto scienziato botanico di nome Buchenau (Franz Buchenau, Flora von Bremen und Oldenburg von 1894), ed egli stesso raccontava sovente tale circostanza.
Dalla Bibbia. Profeta Geremia.
“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato”. (Ger 1,5)