Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La gioia delle Corali in Vaticano.
Grande gioia nel cuore ha lasciato l’esperienza del nuovo raduno delle Corali in Vaticano, iniziativa partita col Giubileo della Misericordia del 2016. I partecipanti sono stati circa 8.000: un popolo variegato nei colori dei foulard per identificare ad occhio le varie Corali, ma unito nello stesso amore per il canto sacro. L’Incontro internazionale delle corali nell’Aula Paolo VI ha avuto un tema interessante: “Musica nella liturgia e nella catechesi per la nuova evangelizzazione”. Allora chi canta, non solo prega due volte (S. Agostino) ma evangelizza pure. Una sfida intricante e affascinante, e bella da condividere. Papa Francesco sabato 24 ha incontrato le corali arrivate da tutto il mondo e domenica 25, solennità di Cristo Re, ha celebrato la Messa in San Pietro, dove è risuonato a lungo l’inno dedicato a Cristo nel Grande Giubileo, “Jesu Christ you are my life”, composto da Mons. Marco Frisina. – Tra le Corali intervenute, era presente anche quella del duomo di Tropea.
La tradizione religiosa musicale
«La Chiesa è consapevole che i popoli possiedono una “propria tradizione musicale” con la quale sentono l’esigenza di esprimere i propri sentimenti. Attraverso queste musiche e canti si dà voce anche alla preghiera e in questo modo si forma una vera corale internazionale, dove all’unisono sale al Padre di tutti la lode e la gloria del suo popolo».
Lo ha detto papa Francesco durante l’udienza ai partecipanti all’incontro internazionale delle Corali, ricevuti sabato 24 nell’Aula Paolo VI.
«La vostra presenza, mentre fa risaltare l’internazionalità dei vostri rispettivi Paesi, permette di cogliere l’universalità della Chiesa e le sue diverse tradizioni».
Nelle parole del pontefice la consapevolezza che «il vostro canto e la vostra musica, soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia, rendono evidente che siamo un solo Corpo e cantiamo con una sola voce la nostra unica fede». «Anche se parliamo lingue diverse, tutti possono comprendere la musica con cui cantiamo, la fede che professiamo e la speranza che ci attende».
No al protagonismo
Il Papa ha poi messo in guardia dalla tentazione di «un protagonismo che offusca il vostro impegno e umilia la partecipazione attiva del popolo alla preghiera», «non fate la prima donna», ha aggiunto parlando a braccio. «Siate animatori del canto di tutta l’assemblea e non sostituitevi a essa, privando il popolo di Dio di cantare con voi e di dare testimonianza di una preghiera ecclesiale e comunitaria».
Dopo aver chiesto di «non svalutate le altre espressioni della spiritualità popolare: le feste patronali, le processioni, le danze e i canti religiosi del nostro popolo», il Papa ha indicato la musica come «uno strumento di unità» per «rendere efficace il Vangelo nel mondo di oggi, attraverso la bellezza che ancora affascina e rende possibile credere, affidandosi all’amore del Padre».
La Messa in San Pietro
La Messa in San Pietro, presieduta da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ha chiuso la tre giorni in Vaticano degli oltre 8 mila partecipanti al III Convegno internazionale delle Corali.
Papa che li ha ricevuti il 24 in udienza nell’Aula Paolo VI, non ha dimenticato di salutarli ancora all’Angelus: «Saluto le numerose corali venute per il loro Terzo Convegno Internazionale in Vaticano, e le ringrazio per la loro presenza e per il loro prezioso servizio alla liturgia e all’evangelizzazione, grazie, grazie tante!»,
Con il saluto del Papa all’Angelus e la Messa nella Basilica Vaticana si è concluso il III Convegno internazionale delle Corali. Mons. Fisichella ha raccomandato ai cantori: «Portate l’amore di Dio, ricordando di essere custodi e sentinelle della bellezza della musica sacra».
(fonte: dal web, 24 2 25 novembre 2018).