Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La forza della preghiera insistente.
Una vedova diceva al giudice: «Fammi giustizia contro il mio avversario». Per un po’ di tempo egli non volle, ma poi l’ascoltò.
– Occorre riflettere seriamente sul valore della preghiera, strumento che Dio ha messo nelle nostre mani per servircene con fede e intelligenza, perché non è più una cosa tanto evidente.
– Infatti l’efficacia di scienza e tecnologie nell’offrire soluzioni a problemi per i quali una volta si invocava Dio, porta l’umanità a vivere quasi un delirio di onnipotenza, ritenendo che di Dio non ci sia più alcun bisogno.
– È una tentazione che insidia anche la fede dei credenti: perché pregare se bastano l’intelligenza e il genio umano per affrontare i problemi?
– Ma la preghiera non una “cosa che serve per risolvere i problemi”. La preghiera aiuta a scoprire in noi una dimensione di fede e di comunione: non siamo soli, c’è un Dio che ascolta e ama, e c’è un mondo che insieme a noi cerca armonia, comunione, pace.
Dal Vangelo di questa domenica (Lc 18,1-8)
♦ In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
♥ E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
La preghiera aiuta a migliorare il nostro mondo.
♦ Anche oggi la Parola di Dio ci presenta la realtà poco entusiasmante in cui siamo immersi.
Un giudice dovrebbe con imparzialità e tempestività difendere una povera vedova, ma il magistrato si comporta in tutt’altro modo: non teme né Dio. né gli uomini, né gli sta a cuore la giustizia. Ci viene cosi presentata l’arroganza del potere, che spesso non è al servizio dei diritti dei cittadini e del bene comune. Già il profeta Isaia in nome di Dio aveva denunciato: “Guai a coloro che negano la giustizia ai miseri e frodano i poveri. gli orfani e le vedove “.
♦ Fortunatamente non tutti si arrendono a questo stato di cose, proprio come fa la vedova del Vangelo, che più volte e con insistenza si reca dal giudice, pretendendo giustizia, e in fine l’avrà vinta. Dirà infatti il giudice: “Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è cosi molesta, le farò giustizia, perché non venga più ad importunarmi…
♦ Aggiunge Gesù: “Avete udito ciò che dice e fa il giudice disonesto? E Dio non farà giustizia ai suoi eletti. che gridano giorno e notte verso di lui? Vi dico che farà loro giustizia prontamente se con insistenza ci si rivolge a Lui nella preghiera”.
In sintesi siamo un po’ tutti come quella povera vedova, deboli, senza alcun potere; eppure questa debolezza, con la costanza e la preghiera insistente diviene una forza potente presso Dio e presso gli uomini.
Recentemente papa Francesco ha ricordato: “I miracoli ci sono ancora oggi, ma bisogna lottare con Dio, come fece Mosè che con la sua preghiera insistente salvò il suo popolo”.
♥ Nella preghiera costante ed insistente possiamo trovare il fondamento per costruire la nostra vita insieme al Signore, edificando un mondo più giusto, più a misura d’uomo, di figli di Dio e di fratelli. I Santi della preghiera. infatti, sono i Santi della carità, coloro che più han fatto progredire il mondo.
♥ Con la preghiera ci si sente più uniti a Dio, che è Padre, e, di conseguenza, si è più uniti agli uomini, fratelli. Ci si impegna con tutte le forze per ottenere il riconoscimento dei propri diritti e doveri. Lungo i secoli quanto si è faticato perché fosse riconosciuta la pari dignità tra uomo e donna. tra bianchi e neri!
♥ Diceva il Papa S. Giovanni Paolo II: “Se Dio muore nella mente e nel cuore dell’uomo, l’uomo non starà meglio, perché sarà più solo”. (P. Nicola Fiscante, redentorista)
93ma Giornata Missionaria Mondiale 2019: Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo
Dal Messaggio di Papa Francesco
“Cari fratelli e sorelle,
♦ per il mese di ottobre del 2019 ho chiesto a tutta la Chiesa di vivere un tempo straordinario di missionarietà per commemorare il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum illud del Papa Benedetto XV (30 novembre 1919).
♥ La profetica lungimiranza della sua proposta apostolica mi ha confermato su quanto sia ancora oggi importante rinnovare l’impegno missionario della Chiesa, riqualificare in senso evangelico la sua missione di annunciare e di portare al mondo la salvezza di Gesù Cristo, morto e risorto.
Il titolo del presente messaggio è uguale al tema dell’Ottobre missionario: Battezzati e inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo”.
♥ Una Chiesa in uscita fino agli estremi confini richiede conversione missionaria costante e permanente.
♥ Quanti santi, quante donne e uomini di fede ci testimoniano, ci mostrano possibile e praticabile questa apertura illimitata, questa uscita misericordiosa come spinta urgente dell’amore e della sua logica intrinseca di dono, di sacrificio e di gratuità.
♥ Occorre pregare per i missionari che donano la vita per l’annuncio del Vangelo, per i poveri e gli emarginati che attendono un messaggio di salvezza, perché sentano vicina la presenza di Dio che li ama e la solidarietà dei fratelli; occorre pregare perché tutti ci sentiamo coinvolti nella missione della Chiesa.