Cultura e Società

La falcata del decimo Campus della Legalità

Tema: «La Sfida»

IV giornata – 23 febbraio – X Campus della legalità

IV Giornata Campus Legalità

Non si arresta la falcata del decimo Campus della Legalità che, Giovedì 23 Febbraio, accoglie due personalità molto care al Galluppi: si tratta del professore Luciano Meligrana e dell’ex studente Antonio Il Grande. Un ritorno fra quelle mura, quella realtà nella quale trascorsero molto tempo. Ritornano ora arricchiti di esperienze, che si propongono di condividere con i ragazzi del Liceo Classico tropeano.
Il Grande, quasi un anno fa, pubblicò il proprio romanzo d’esordio, “Nella terra dei sogni proibiti”: aveva allora solamente diciannove anni, ma tanta ambizione, una sconfinata passione per la scrittura. Un racconto, il suo, dell’edizione di un romanzo, ma non solo; quelle pagine raccolgono anche le sue incertezze, le sue riflessioni, lo sguardo di un giovane che cerca di scoprire, di rispondere alle domande che lo accompagnano. Un romanzo che raccoglie insomma la sua sfida. Una sfida che cerca di far rivivere a giovani, pressappoco coetanei.
“La terra che fa da sfondo nel romanzo – asserisce il giovane scrittore – non è solo fisica , ma anche allegorica: sono le circostanze la vera proibizione. Ho cercato quindi di permeare il mio scritto di valori: nella scrittura si traduce il linguaggio della vita in una storia, le emozioni inconsce in scrittura.”
L’encomiabile prof. Luciano Meligrana (Centro Studi Galluppiani) ha raccontato anche al Liceo Classico la storia e l’impegno profuso dalla storica sindaca Lydia Toraldo Serra. «Una figura che prese in carico maternamente il popolo tropeano – racconta Meligrana – cercando di provvedere alle derrate alimentari e combattendo con forza gli anni della fame». L’incontro è stato arricchito anche dalla presenza di Raffaella, figlia della compianta sindaca, che ha ringraziato tutti i presenti per l’affettuoso ricordo della madre.
I due incontri sono stati moderati dal prof. Salvatore Rizzo.
Al Liceo Scientifico Fratelli Vianeo, si è svolto l’incontro con Rosella Cortose, autrice del libro Sognando la vita, nel quale racconta con ironia e ottimismo la sua sfida contro la fibrosi cistica, una malattia degenerativa che colpisce l’area polmonare e successivamente si estende agli altri organi vitali. L’assemblea si è aperta con la presentazione della scrittrice da parte del Dirigente Scolastico Beatrice Lento che ha descritto l’ospite come «una guerriera che non semina morte ma vita, come un personaggio dalla straordinaria avventura.»
Rosella ha condiviso con gli studenti il modo con cui ha affrontato la malattia, fino a venticinque anni ha tentato di trascorrere una vita normale, non confidando a nessuno le proprie sofferenze. Con il passare del tempo la malattia ha cominciato ad aggravarsi sino all’urgente bisogno di un trapianto polmonare. La vicinanza degli affetti a lei cari è stata determinante per superare lo sconforto.
L’ospite dell’Istituto Alberghiero di oggi è stato l’imprenditore calabrese Nuccio Caffo, amministratore della famosa azienda di liquori che produce il “Vecchio Amaro del Capo”, prodotto ormai noto da anni nel commercio internazionale.
«Il segreto del successo di questo amaro – afferma Caffo – va ricercato nella sua composizione che avviene miscelando molte erbe, le quali danno un gusto dolce e amaro allo stesso tempo, che servito ghiacciato esalta ancor di più il gusto. Attualmente l’azienda opera non solo in Calabria, ma in tutti i continenti, esportando soprattutto l’amaro del Capo, ad esempio negli Stati Uniti, dove vi è una filiera capillare che commercializza in tutto il paese prodotti».
Nuccio Caffo, sollecitato dalle domande dei ragazzi, risponde affermando di credere in quello che si fa, accettando sempre nuove sfide, ricercando sempre la qualità nei prodotti che si realizzano, così da avere una maggiore clientela. Egli infine, dice ai ragazzi che nulla è precluso, ossia anche chi parte dal nulla può con grande sacrificio e abnegazione ottenere risultati soddisfacenti.
Nella seconda parte, il giovane scrittore Antonio Il Grande ha dialogato con i ragazzi dell’Alberghiero sul suo libro e sulle prospettive che un ragazzo di diciannove anni si propone per il futuro, lanciando un messaggio chiaro: coltivare le passioni e i talenti.
La giornata dell’Istituto professionale per il commercio e turismo è stata caratterizzata dalla presenza del giornalista calabrese Michele Albanese.
L’ospite ha parlato delle sue origini e del suo impegno civile per sostenere i valori della cittadinanza, della brutta esperienza di sangue a cui ebbe modo di assistere nella prima infanzia e della sua battaglia contro la mafia che sostiene ancora oggi. Albanese ha esortato i giovani a dire sempre la verità senza nessuna paura; solo denunciando si può fronteggiare la criminalità organizzata.
Anche oggi il Campus della Legalità tropeano ha raccontato le storie della vita in tutte le sue sfumature.

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Redazione
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