Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
La domanda più importante.
“Mi piacerebbe poter vivere dopo la morte “. Questa frase di Anna Frank forse l’abbiamo detta tutti, almeno dentro al nostro cuore. E chi vuole o desidera che tutto finisca qui, soprattutto se si vissuto una vita di sofferenze e lacrime? Dal catechismo abbiamo imparato che Dio ci ha creati per l’eternità, la beata eternità. Ma il tentatore sta sempre in agguato per confonderci.
Un fanciullo si ammalò gravemente e capì che stava per morire. Il padre, che più d’una volta nelle discussioni familiari aveva detto che dopo la morte non c’è più niente, se ne stava in lacrime vicino al letto.
Ad un tratto il figlio si fece pensoso, e, guardando papà e mamma accanto, disse:
– Dimmi sinceramente, babbo, che devo credere: quello che spesso hai detto tu o quello che mi dice sempre la mamma? Dopo la morte c’è o non c’è Dio con il suo regno?
Il padre in lacrime gli rispose:
– Figlio mio, ti parlo sinceramente: credi solo quello che ti ha insegnato la mamma. Quello che ti ho detto io non è così sicuro come quello che ti ha detto la mamma!
(A. Mior)
Bibbia. lettera agli Efesini.
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo. (cap. 1,1-3).