Nella Chiesa del Carmine in Tropea, la Santa Messa celebrata da Padre Francesco La Ruffa
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La festa degli innamorati prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni. Si dice che nacque a Terni in una famiglia benestante, si convertì al cristianesimo e fu consacrato vescovo della sua città a 21 anni. – Si dice che usasse regalare fiori alle coppie di innamorati, che mettesse pace tra i fidanzati e li incitasse a sposarsi e ad avere figli, e che sia morto proprio il 14 febbraio. – Un vescovo martire dal volto severo, perché custode dell’amore, che è il vero tesoro dell’umanità vissuto in cuori fragili.
Si chiama diacono permanente un uomo, anche sposato, che si dedica ad aiutare la Chiesa attraverso la vita liturgica, pastorale o nelle opere sociali e caritatevoli. Riceve il sacramento dell’Ordine nel grado di diacono, che imprime in lui un sigillo (‘carattere’) che nulla può cancellare e che lo configura a Cristo, il quale si è fatto ‘diacono’, cioè servo di tutti. – In Amazzonia nell’Alto Solimões è stato ordinato il primo diacono permanente indigeno, Antelmo Pereira Ângelo, sposato, appartenente alla tribù tikuna, la più numerosa del Brasile. Egli sarà uno leader maturi e dotati di autorità in terra amazzonica, che conoscendo le lingue, le culture, l’esperienza spirituale e il modo di vivere delle varie comunità suscitano spazio alla molteplicità di doni che lo Spirito Santo semina in tutti.
Un’atmosfera sobria ed elegante, quella di ieri sera offerta dall’Accademia degli Affaticati al teatro “La Pace” di Drapia. La prima delle tre serate del Premio Letterario Città di Tropea ha avuto per tema i sentimenti più belli. La passione per la lettura, l’impegno per la cultura, l’amore per la Calabria e per la propria terra, […]